Delta del Pò, patrimonio mondiale dell’Umanità

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Il Delta del Po è l’area geografica in cui il fiume Po sfocia nel Mar Adriatico, tra la provincia di Rovigo e quella di Ferrara. Attualmente è sotto la protezione del Parco regionale Delta del Po dell’Emilia Romagna, istituito nel 1988 ma operativo dal 1996, e inserito dall’Unesco dal 1999 fra i siti del patrimonio mondiale dell’Umanità. E’ un’importante attrazione per il turismo italiano e di recente anche internazionale, le cui attrazioni si fondano sull’importante biodiversità dei luohi.
Esso comprende i territori che fanno parte del bacino idrico di altri fiumi e la parte meridionale del delta storico del Po (il Delta fossile). L’altro parco è quello regionale veneto del Delta del Po, attivo dal 1997, comprendente il Delta geografico del Po. L’ipotesi di creare un parco interregionale del Delta del Po, prevista dalla legge quadro sulle aree protette del 1991, non è stato mai attuato.
Il Delta del Po si sta pian piano affermando come meta di un nuovo turismo, quello naturalistico e archeologico. Un’alternativa alla classica vacanza mare-spiaggia proposta dalle limitrofe e note località balneari dell’Adriatico. Oggi si può parlare del Delta come una sorta di Mesopotamia d’Europa, luogo di incontro tra la civiltà etrusca, romana e tra mercanti di origine più lontane, fenici e greci. Ne sono una testimonianza i cantieri di scavo aperti dell’area. Ad Adria è stata rinvenuta la necropoli etrusca del III secolo a.C. mentre a San Basilio di Ariano Polesine è stato scoperto un altro avamposto etrusco.
Tra le casette colorate del centro storico di Comacchio, adagiato sui canali come una piccola Venezia, c’è un altra sorpresa per chi ama l’archeologia. E’ Il museo della Nave Romana, che ospita il carico di un imbarcazione ritrovata all’imbocco del Po: dai calzari in cuoio di un ignoto marinaio, alle lenze di pesca, al vasellame, in un vero viaggio nella quotidianità del I secolo a.C. Da Adria a Comacchio, un unicum continuo culturale. E non ci si limita ai musei: inoltrandosi nel Parco del Delta ci si immerge in un intreccio tra terra, acqua e palude creato dai bracci del Po e dell’Adriatico, fra antichi costruzioni per la pesca detti “casoni”, umili chiese e minuscoli borghi, si riscopre un territorio preservato mentre nell’ultimo secolo le zone circostanti si industrializzavano.
Solo il fascino della pianura padana. Questo schermo nasconde una straordinaria ricchezza e varietà ecologica, con un ampia gamma di ambienti naturali caratterizzati da peculiari specie animali e vegetali, spesso anche rare. Abbondano sopratutto gli uccelli acquatici, che trovano nell’area ambienti ideali per riprodursi o per sostare durante durante il volo migratorio o nel periodo invernale. Qui risiede la colonia di fenicotteri rosa più importante di tutto il mediterraneo e le tante specie volatili che vengono a nidificare, attirando gli appassionati di birdwatching. Con grandi aree boschive ancora intatte che lasciano immaginare i tempi remoti in cui litorale adriatico era coperto da foreste. Con lo spettacolo delle Saline di Cervia. O semplicemente con il silenzio e la solitudine, con la luce pallida del sole.

Per maggiori informazioni: Itart – Il Bel Paese tra arte e turismo

Immagine | Riva del Po – Torino, di Giuseppe zeta, da Flickr Creative Commons, Licenza: CC-by