L’ altro volto delle Mauritius – Itinerari di viaggio alternativi fra le bellezze della natura e della gente locale

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L’ altro volto delle Mauritius – Itinerari di viaggio alternativi fra le bellezze della natura e della gente locale
Spiagge immerse nel verde, ricordi coloniali, profumi di fiori e spezie: benvenuti a Mauritius, l’ isola accarezzata dal sole.
Di fronte un mare fra lo smeraldo e l’ azzurro cristallino, alle spalle la grande massa scura delle rocce di Le Morne, la montagna più affascinante dell’ isola; e tutto intorno il verde delle campagne coltivate, il riflesso quasi abbagliante delle lunghe spiagge di sabbia fine interrotte qua e là dalle belle architetture coloniali.
Mare e montagna, profumi di mille fiori e aromi delle spezie di una cucina che mescola le tradizioni creole ai piatti di tradizione europea: questa è Mauritius, l’ isola da assaporare.
Una terra dai mille volti: rilievi a picco di 900 metri che sembrano montagne altissime; grandi altopiani coltivati a canna da zucchero, caffè e ananas; fattorie, laghi e fiumi percorribili in canoa, piccole cittadine animate da mercatini e botteghe di sapore provenzale e una capitale ordinata ed accogliente.
Il tutto è tenuto insieme da una rete di strade e stradine così ben tenute da far invidia alla Svizzera, e la popolazione è sorridente e curiosa, un melting pot di razze e religioni che solo in queste latirudini dell’ Oceano Indiano può convivere in pace e armonia.

IL VOLTO TIPICO DELLE MAURITIUS: I PERCORSI ALTERNATIVI MENO COMMERCIALI
Ci sono molte Mauritius, ma quella più interessante, dietro la facciata da sogno dei grandi hotel sulla spiaggia, dei golf club, dei ristoranti stellari, è la Mauritius della gente comune, degli eredi di quegli schiavi di colore che nel Settecento furono portati qui a lavorare la terra, ma anche dei lavoranti che liberamente emigrarono quaggiù da Cina e India.
Vale la pena di lasciare gli itinerari principali e fermarsi ad esplorare i piccoli villaggi con i carretti che vendono pesce in riva al mare, i camioncini che lo friggono o ti preparano panini speziati, o semplicemente il Roti (pane indiano) con deliziose salse di pesce.
Molti ristorantini propongono indifferentemente tonno, ricciola o salmì di cervo: l’ isola ne è invasa.
I ristorantini tipici si allineano sulla strada per La Vieille Cheminée, verso Chamarel, dove si trova anche un agriturismo creato nel mezzo delle piantagioni per far vivere al meglio l’ altro volto, quello più intimo e meno commerciale, delle Mauritius.
Sono le tappe che due chef italiani, Igles Corelli e Bruno Barbieri, hanno percorso proprio alla ricerca di nuovi abbinamenti per la loro cucina.
Come loro, si possono scoprire i colori del grande mercato coperto di Port Luis, la capitale, fra peperoncini, frutti esotici e zenzero.

Per conoscere l’ altro volto dell’ isola Mauritius (villaggi, strade minori, agriturismi e ristorantini frequentati dai creoli) potete rivolgervi a Television Travel: tel 02-99488336

COME ARRIVARE ALLE MAURITIUS
Con Air Mauritius (www.airmauritius.it) volo no stop da Milano Malpensa la domenica, e da Roma Fiumicino il lunedì.

DORMIRE E MANGIARE ALLE MAURITIUS
Intorno alla foresta di Chamarel si possono fare escursioni a cavallo lunghe e panoramiche; il punto di partenza ideale è l’ agriturismo La Vieille Cheminée (www.lavieillecheminee.com) incantevole rifugio tra coltivazioni di ananas e canna con un piccolo maneggio e cavalli docili.
Verso Chamarel si possono provare i ristorantini Chez Pierre Paul e Les Palmiers.
A Quatre Bones, vicino a Curepipe (famoso anche per le botteghe antiquarie), c’è La Bonne Choix con cucina cino-mauriziana gestito da Alain, leader dell’ associazione chef mauriziani.
Per la cucina creola cè invece Boat House di Sandra Mayotte nel borgo di Trou aux Biches.
Corsi di cucina creola sono invece organizzati presso uno dei tre ristoranti gestiti dallo chef italiano Stefano Fontanesi al Dinarobin (www.dinarobin-hotel.com), splendido hotel sulla spiaggia di Le Morne, della catena Beachcomber (www.beachcomber-hotels.com).