Viaggio in Australia ad Ayers Rock tra la cultura degli aborigeni australiani

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Dal New South Wales, bisogna affidarsi a un volo interno per raggiungere il Red Centre, la parte centrale dell’ Australia e sede del suo simbolo principale le: Ayers Rock. Quando si parla di volo interno, non pensate ad una banale Milano-Roma da un’ oretta scarsa. Da quelle parti una manciata di centimetri di cartina vuol dire quattro ore abbondanti di volo.
Però una volta atterrati al ad Alice Springs basta noleggiare un fuori strada e viaggiare verso l’ Outback. Per quanto riguarda le sue caratteristiche fisiche Ayers Rock viene considerata come la parte emersa di un monolito sotterraneo di dimensioni ancora più grandi che viene riconosciuto con le due informazioni del Monte Connor e del Kata Tjuta. “Uluru”, come gli aborigeni chiamano questo massiccio roccioso straordinariamente imponente che può essere avvistato da decine di chilometri di distanza, si caratterizza per la sua colorazione rossa che in base alla diversa inclinazione della luce solare può variare dal viola all’ ocra, dal bronzo all’ oro, per la goia degli appassionati di fotografia.

Normalmente il colore predominante dovrebbe essere il rosso porpora ma la presenza nella roccia di ferro ed elementi che riflettono naturalmente la luce rossa, garantiscono il fenomeno del cambio-colore. Il luogo è sacro per gli aborigeni, tanto che vi chiederanno di non salirci sopra per non risultare offensivi nei loro confronti. Lo vedono come la fonte di numerosi miti e leggende della loro tradizione. Per moltissimi anni però è stato il Governo Australiano ad averne il controllo e solamente nel 1985 è stato restituito agli indigeni anche se solo in maniera formale, tanto che le condizioni per la restituzione alla popolazione aborigena prevedevano che per 99 anni il controllo sul complesso di Uluru fosse esercitato in concomitanza con il National Parks and Wildlife.
La scalata è semplice soprattutto se non siete dei giganti. Per salire tranquilli bisogna afferrare una corda che giocoforza è legata è legata alla roccia e vi costringe ad una lunga camminata con la schiena piegata a 90 gradi. Però in piena estate australe e se soffrite di problemi cardiaci consigliamo di ammirare il panorama da sotto piuttosto che da sopra!
La cultura aborigena è la più anticha tuttora vivente sul pianeta. Recenti datazioni dei nuovi scavi archeologici, utilizzando la termoluminescenza e altre nuove tecniche, hanno spostato indietro nel tempo l’ inizio della presenza degli aborigeni in Australia ad almeno 40000 anni fa.
Il carattere distintivo di questa cultura è l’essere tutt’uno con la natura. Nella credenza tradizionale aborigena il paesaggio e la natura sono paragonabili come importanza alla Bibbia nella cultura cristiana. Rocce sporgenti, fiumi, cascate, isole, spiagge e tutto ciò che appartiene alla natura come il sole, la luna, le stelle visibili e gli animali possiedono storie di creazione tra loro collegate.
Per il costume aborigeno sono tutte sacre: l’ambiente è l’essenza del credo del popolo aborigeno. Bastano un paio di escursioni in questa parte di Australia per capire cosa voglia dire essere tutt’uno con la natura. Tuttavia Ayers Rock non è l’unico motivo di interesse nella zona. Servono almeno cinque giorni per avere un’ idea di tutto il complesso naturalistico che lo circonda. E insieme serve anche un minimo spirito di avventura perchè generalmente, la soluzione più appropriata è quella di scaldarsi al fuoco di legni raccolti nella boscaglia dormendo a cielo aperto. Soluzione non sempre comoda ma particolarmente romantica.