Il Grande gioco, l’arte in Italia in mostra fino al 9 maggio a Lissone, Milano e Bergamo

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Una grande mostra per descrivere e interpretare quarant’anni di storia italiana. E’ “Il Grande Gioco. Forme d’arte in Italia 1947 – 1989“, presentata lo scorso 19 febbraio a Milano, nella sede della Regione Lombardia. La mostra, allestita dal 24 febbraio al 9 maggio, si articola sui tre spazi espositivi secondo una successione temporale che assegna al Museo d’arte contemporanea di Lissone le opere degli anni dell’immediato dopoguerra fino al 1958, alla Rotonda di via Besana di Milano le opere del periodo 1959-1972 e alla Gamec di Bergamo quelle degli anni più recenti, dal 1973 al 1989.

IL GRANDE GIOCO. FORME D’ARTE IN ITALIA 1947 – 1989
Un’esposizione per raccontare la storia italiana, avendo nell’arte il punto focale, inserendo però le espressioni artistiche nel contesto culturale, sociale economico di decenni rivelatisi cruciali per l’Italia: quelli dal 1947 al 1989, dall’immediato dopoguerra alla caduta del muro di Berlino. Gli anni della ricostruzione dopo una guerra tra le più devastanti, ma anche del celebrato “miracolo italiano”, gli anni della contestazione e del terrorismo, gli anni complessi della Guerra fredda. Anni comunque fondamentali anche per capire ciò che è l’Italia di oggi, nell’economia, nella politica e, a suo modo, anche nell’arte.
Per la prima volta in modo organico “Il Grande Gioco. Forme d’arte in Italia 1947 – 1989” cerca di fare il punto su quel periodo magmatico, contraddittorio e vivo come pochi, tentando fra l’altro di verificare come nel corso di quei quarant’anni, l’arte abbia influenzato la società. Inoltre, una formula compendiaria della mostra si terrà, dal 3 luglio al 26 settembre, nella sede del Museo d’Arte della città di Lugano.

TRE MOSTRE, UNA SOLA RASSEGNA
Per realizzare la rassegna, tre realtà hanno unito gli sforzi: il Comune di Lissone con il suo Museo d’arte contemporanea, il Comune di Bergamo con la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e il Comune di Milano – Cultura, con i suoi spazi della Rotonda di via Besana, affiancate dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia. L’ideazione del progetto e la cura delle mostre sono di Luigi Cavadini, Bruno Corà e Giacinto Di Pietrantonio.