Memorie velate: donne iraniane in mostra da oggi sino al 13 giugno al Padiglione d’Arte di Ferrara

di Redazione Commenta

Prostitute di Teheran come pupazze di pezza. E donne come manichini mutilati in vetrina. Burqate con guanti e ferri da stiro che cancellano sguardi segreti. E ancora corpi nudi in plastiche trasparenze. Gesti, atteggiamenti e parentesi di vita di islamiche dalla multipla e complessa identità. E’ un mondo ‘velato’ quello raccontato in una mostra da sei artiste iraniane: Shirin Fakhim, Ghazel, Firouzeh Khosrovani, Shadi Ghadirian, Mandana Moghaddam e Parastou Forouhar. La collettiva, ospitata al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara dal 18 aprile al 13 giugno 2010, tenta di porre uno squarcio al ‘velo’, testimoniando la gravosa condizione della donna in uno dei Paesi mediorientali più conservatori con la speranza di un cambiamento verso un futuro più democratico.

MEMORIE VELATE. ARTE CONTEMPORANEA DELL’IRAN
Filo conduttore della rassegna dal titolo “Memorie velate. Arte Contemporanea dall’Iran“, sono le memorie di un passato ed un presente ancora in bilico fra desiderio di modernizzazione e volontà di salvaguardia delle tradizioni culturali e religiose islamiche, in un delicato ma altrettanto articolato percorso visto dagli occhi di coraggiose donne, instancabili portavoci di una realtà che vuole essere raccontata.

DONNE, CITTADINE DI SECONDA CLASSE
Sei donne che hanno alle spalle un tormentato passato (a partire dalla Rivoluzione Islamica del 1979, fino alla guerra Iran-Iraq 1980-1988) e che oggi si trovano a riflettere su una condizione femminile ancora fatta di discriminazioni. La loro denuncia è che la donna iraniana, nonostante i cambiamenti, è tuttora collocata nei gradini più bassi della scala sociale, considerata come una cittadina di ‘seconda classe’.

LA MOSTRA
La rassegna curata da Silvia Cirelli e scelta per la XIV edizione della Biennale Donna, promossa dall’UDI (Unione Donna in Italia), in collaborazione con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e i Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara, si apre con la presentazione di alcuni dei più significativi lavori mai esposti in Italia della giovane Shirin Fakhim. Sculture a grandezza naturale che con audacia ed evidente provocatorietà affrontano il tema del grande aumento di prostitute a Teheran, triste risultato del ripudio, degli abusi domestici o della vedovanza subiti da donne che “perdono la propria dignità” come previsto da regole religioso-sociali.
La rassegna prosegue con la complessa video-installazione di Ghazel, artista già affermata a livello internazionale che porta alla Biennale un’opera in esclusiva italiana, un intimo diario quotidiano fortemente autobiografico. L’unico documentario presente in mostra, quello della giovane giornalista e documentarista Firouzeh Khosrovani, ripercorre invece la concezione del corpo femminile dalla Rivoluzione Islamica fino ad oggi, quando anche i manichini femminili nelle vetrine dei negozi di Teheran diventano oggetto di accese controversie che sfociano nell’inverosimile decisione di mutilarne le forme femminili.

CONTRADDIZIONI DELL’IRAN MODERNO
La privata riflessione sull’individualità femminile trova una giusta espressione nelle opere della fotografa Shadi Ghadirian: originali e suggestivi scatti evidenziano le contraddizioni dell’Iran odierno, rivelandone le incoerenze e sostenendo che non si può rincorrere uno sviluppo da potenza mondiale se prima non ci si fa carico delle arretratezze sociali ancora evidenti. Di grande impatto visivo e tipicamente concettuali sono i lavori composti da cemento, capelli veri e specchi di Mandana Moghaddam, installazioni dalla forte tensione creativa che giocano sull’inatteso bilanciamento fra la forza maschile e quella femminile. A chiudere la rassegna le opere di Parastou Forouhar, controversa artista che ha vissuto in prima persona la violazione dei diritti umani a causa della brutale uccisione dei suoi genitori, all’epoca oppositori politici in Iran. L’arte di Forouhar, indubbiamente influenzata da una dolorosa storia personale, si concentra infatti su temi quali la libertà di pensiero e la lotta per i diritti delle donne.

IL CATALOGO
In occasione della esposizione, patrocinata dal ministero per le Pari Opportunità e del ministero per i Beni e le Attività Culturali, sarà edito un catalogo bilingue italiano ed inglese che contiene le riproduzioni di tutte le opere esposte con apparati biografici. Alla Biennale Donna verranno poi affiancate una serie di iniziative collaterali strettamente legate al filo conduttore della mostra, come una rassegna cinematografica, presentazioni letterarie e dibattiti.