Expo Universale di Shanghai: spettacoli e mostre prese d’assalto da oltre 350mila persone

di Redazione Commenta

Centinaia di migliaia di cinesi e turisti stranieri hanno preso d’ assalto l’enorme spazio dell’ Expo Universale di Shanghai, che è stata aperta al pubblico. Spettacoli, mostre, filmati sono stati seguiti da una folla di almeno 350mila persone, secondo una prima valutazione dell’agenzia Nuova Cina. Senza nascondere l’orgoglio, l’agenzia afferma che l’ apertura della super-fiera “dopo anni di duro lavoro” ha portato a Shanghai un “carnevale internazionale” al quale partecipano 246 paesi ed organizzazioni internazionali.

L’ITALIA A SHANGHAI
Inaugurando il primo maggio il Padiglione italiano con l’ Ambasciatore in Cina Riccardo Sessa ed il Commissario all’ Expo Beniamino Quintieri, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo si é dichiarata “impressionata”, aggiungendo che Shanghai offre al mondo “uno spettacolo da togliere il fiato“. Prestigiacomo ha affermato che la presenza istituzionale dell’ Italia a Shanghai sarà nei sei mesi dell’ Expo “costante e di alto livello” e che il presidente del consiglio Silvio Berlusconi “ha espresso personalmente” il desiderio di venire, anche se ancora non è stata fissata una data.

IL PADIGLIONE CINESE
Incuranti delle polemiche dei giorni scorsi, nel corso delle quali la Cina è stata accusata di aver copiato un progetto giapponese, migliaia di persone si sono riversate nel gigantesco Padiglione cinese, una sorta di moderno tempio di colore rosso scuro. “Mi dispiace solo di non poter visitare più di quattro o cinque padiglioni“, ha dichiarato a Nuova Cina Ge Ning un imprenditore della provincia cinese del Jangsu, che confina con la municipalità di Shanghai. Il presidente cinese Hu Jintao, che ha assistito alla cerimonia di apertura dell’ Expo col presidente francese Nicolas Sarkozy e sua moglie Carla Bruni, si è trattenuto per tutto il giorno nell ‘area dell’ Expo ricevendo una sfilza di capi di stato e di governo (tra gli altri quelli di Olanda, Cambogia. Mongolia, Palestina, Kenya e Corea del Sud) ed il presidente della Commissione Europa Jose Manuel Barroso.

IL PADIGLIONE ITALIANO
Innovazione, arte, tradizione ed ecologia. Sono questi alcuni temi di “La città dell’uomo – vivere all’italiana“, il padiglione italiano all’Expo Universale di Shanghai inaugurato dal ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo e l’ambasciatore italiano a Pechino, Riccardo Sessa. Quello italiano, con i suoi oltre 3600 metri quadrati di esposizione, è uno dei più grandi dell’Expo. Progettato dall’architetto Giampaolo Imbrighi e dai suoi associati, il padiglione illustra i valori culturali italiani senza dimenticare quelli del paese ospite, con un omaggio alla città di Shanghai e al famoso gioco che prende il suo nome. La struttura di Imbrighi, rispettando il tema dell’Expo cinese, “Better City better life”, è pensato come una “macchina” dal particolare funzionamento bioclimatico con l’obiettivo di un significativo risparmio energetico, grazie anche all’innovativo cemento trasparente, e ha come prerogativa il comfort ambientale di tipo naturale. Le architetture innovative di Imbrighi si sposano perfettamente con l’allestimento visionario e cinematografico dello scenografo Giancarlo Basili che lo ha curato per conto della Triennale di Milano. Dal grande portale che riproduce la scena del palladiano Teatro Olimpico di Vicenza, si entra nella prima sala delle eccellenze con una Isotta Fraschini in mostra insieme ad una Ferrari Vettura laboratorio Ibrida 599 HY-KERS, scarpe avveniristiche e opere contemporanee.

IL MADE IN ITALY IN CINA
Da questa sala si entra in quella dell’artigianato, dove artigiani, meglio, artisti, dal vivo mostreranno le lavorazioni italiane, dalle scarpe ai violini. Dall’artigianato verso l’architettura con fotografie di architettura italiana e due quadri del Canaletto. C’é poi la sala dell’industria, nella quale prodotti tecnologici e non dell’industria italiana diventano istallazioni artistiche. L’ambiente più particolare è sicuramente quello dell’agroalimentare, nel quale un olivo si innalza verso un soffitto fatto di grano e papaveri, una sorta di pavimento rovesciato. Qui nelle vetrine, esposta a mò di gioielleria, c’é la pasta, in ogni forma e tipo e il vino. Al centro di tutto, la piazza, racchiusa da una immagine di una piazza ideale tra quelle dipinte di De Chirico e la sezione ridotta ma fedele della Cupola di Santa Maria del Fiore, che accompagna il visitatore al primo piano, riservato alle regioni. Sempre nella piazza, una parete è occupata dall’alta moda, mentre su un’altra sono incollati strumenti musicali a formazione di grande orchestra sinfonica, per ricordare l’importanza della musica italiana. A piano terra, anche una sala dedicata a Milano 2015. Il primo piano riserva lo spazio alle regioni e un altro all’Ice. Qui è ospitato il progetto “L’Italia delle città”, l’istallazione multimediale dell’Ice concepita dal regista gallese Peter Greenaway. Un ristorante al primo piano, gli uffici al secondo, sale vip e un gift shop completano il padiglione.