High Line: il parco sopraelevato la meta preferita dei newyorchesi

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È stato inaugurato poco più di un anno fa, ma è già in cima alle preferenze di newyorchesi e turisti che chiedono qualche ora di evasione dai ritmi frenetici della Grande Mela: è il parco della High Line (www.thehighline.org), ex linea ferroviaria sopraelevata che dal Meatpacking District, il quartiere degli ex mattatoi, conduce a Chelsea. Con la sua vista particolare su West Side di Manhattan e sull’Hudson, la High Line è molto di più che un angolo verde in una grande metropoli. Ispirato in parte alla Promenade Plantee parigina, il parco fa parte di un inedito progetto di riqualificazione urbana di quella che negli anni Trenta era nata come la linea che consentiva ai treni merce di raggiungere i depositi del porto di New York.

LA HIGH LINE
Abbandonata negli anni Ottanta, quando il tratto del porto che a Manhattan si affacciava sull’Hudson è stato chiuso e riconvertito, la linea ha evitato il rischio demolizione a fine anni Novanta anche grazie all’associazione Friends of the High Line (fondata da Joshua David e Robert Hammond, due residenti della zona) che ha collaborato alla riqualificazione direttamente con l’amministrazione Bloomberg. Cospicuo il sostegno di moltissimi personaggi famosi, da Edward Norton a Kevin Bacon. Il progetto di valorizzazione dell’area è stato poi affidato nel 2004 ai paesaggisti di James Corner Field Operations e agli architetti Diller Scofidio + Renfro selezionati con una competizione internazionale di design. Il tratto inaugurato a giugno 2009, solo il primo dei tre previsti dal progetto, parte da Gansevoort Street e porta fino alla Ventesima Strada, non lontano dal quartiere delle gallerie d’arte, degli studi di design, pieno di ristoranti, pub, hotel e boutique. A circa dieci metri di altezza, vi si sale con scale in metallo in diversi punti del percorso.

COSA SI TROVA SULLA HIGH LINE
Una volta sulla “linea” si passeggia nel verde, lungo i vecchi binari, sospesi su taxi, traffico e passanti, fra strette stradine ricavate dalle ex rotaie alternate ad aiuole “selvatiche”, in realtà frutto dell’attenta opera di “giardinieri” di professione. Non a caso con la High Line è nato anche il neologismo di “agritettura”, emblema dell’inedita simbiosi e commistione fra architettura e agricoltura. Del tutto accessibile anche per i diversamente abili su sedia a rotelle grazie agli ascensori posti alle entrate della Quattordicesima e la Sedicesima Strada. La High Line è anche un innovativo esempio di struttura eco-sostenibile, fungendo da “tetto verde” di un ex pezzo industriale della città.
Lontani dal caos della città, su panche di legno panoramiche, la vista dall’alto di Manhattan è rigenerante. Senza tralasciare le numerose attività che vi sono organizzate, dai corsi di pilates alle passeggiate con i giardinieri, dalle notti con astronomi a scrutare il cielo col telescopio alle serate di salsa e mambo. I più tradizionalisti potranno sempre optare per i “normali” tour con architetti e guide. Vietato, per ora, passeggiare con gli amici a quattro zampe, per via dell’estrema delicatezza delle piante.

Il progetto del parco non è ancora ultimato: l’apertura del secondo tratto della ferrovia è previsto per il 2011 ed è in via di definizione la dead line anche per il terzo e ultimo tratto che completerà i quasi due chilometri e mezzo del percorso fino alla Trentaquattresima Strada.