Guida di viaggio a Strasburgo: “crocevia d’Europa”- Mix di popoli e culture

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Strasburgo, detta anche “crocevia d’Europa”, è situata nella regione Alsazia e Lorena a nord-est della Francia.

Crocevia di popoli e di culture, Strasburgo, sede del Parlamento europeo, è il simbolo stesso della nuova Europa. Contesa per secoli da Francia e Germania, ha fatto tesoro della sua lunga storia e oggi si presenta come una città che ha saputo cogliere il meglio di queste due culture, presentando al visitatore un volto estremamente piacevole e ricco di fascino.
Strasburgo è la città con il porto fluviale più importante della Francia, la sesta per numero di abitanti (circa 275,000). Fondata più di 2000 anni fa, che si sviluppò su un terreno paludoso adiacente al fiume Ill, che ancora oggi scorre in mezzo al centro cittadino.

Il suo cosmopolitismo è stato uno dei motivi per cui si decise di farne dal 1949 una delle capitali dell’Europa unita, con il suo Palazzo del Parlamento Europeo.
Dal 1988 l’Unesco ha dichiarato il suo centro storico Patrimonio dell’Umanità.

Cenni storici
La sua posizione strategica fece diventare la città nel medioevo un importante centro commerciale. Grazie a questo nel 1262 diventò una città libera del Sacro Romano Impero. La sua ricchezza economica di quel periodo è testimoniata dagli importanti edifici che sono presenti ancora e sono l’orgoglio della città ancora oggi. Uno di questi fu la Cattedrale di Strasburgo cominciata nel 1176 e terminata nel 1439 che era per l’epoca, l’edificio più alto del mondo. Durante le dispute religione che scoppiarono nel 1500 la città abbracciò la dottrina luterana.
A partire dal 1600 comincia la contesa tra Francia e Germania per la città. Strasburgo diventa francese nel 1681, sotto il regno di Luigi XIV, e la conquista viene ratificata dal Trattato di Ryswick nel 1697. Un’altro tassello alla francesizzazione della città si ha quando l’inno nazionale francese, la Marsigliese, viene composto proprio qui da Claude Joseph Rouget.

Attrazioni
Uno dei modi più belli per vedere la città è attraverso un giro in battello sui canali che circondano la città vecchia. Durante la gita in battello potrete vedere anche i Ponts-Couverts (nella foto), i ponti coperti collegati dalle torri di guardia medievali, punti un tempo strategici sui quattro canali dell’Ill e sulla pittoresca Petit France, il vecchio quartiere che fu dei conciatori, ricco di mulini e attraversato da bellissimi ponti. La città è poi una tipica città universitaria.

Una dei monumenti da visitare è senza dubbio la splendida Cattedrale di Notre-Dame, realizzata in arenaria, un capolavoro di intrecci e ricami scolpiti nella pietra. Fu costruita a partire dall’Undicesimo secolo (il coro è romanico e la navata gotica), e termino solo nel 1439, con la facciata occidentale, iniziata nel 1277.

Altro posto da vedere è il Palais Rohan, un palazzo classico progettato dall’architetto del re, Robert de Cotte, nel 1730, destinato ai principi-vescovi della città. Ora è sede di tre musei, il museo delle belle arti, del museo archeologico, e del museo delle arti decorative, in cui potete ammirare una delle più belle collezioni di ceramiche in Francia.
nello specifico…

Il Museo delle belle Arti di Strasburgo è noto per i dipinti italiani (sopratutto rinascimentali ma non solo, da Giotto a Botticelli, Raffaello, Veronese, Canaletto e Tiepolo), per le tele spagnole (tra cui El Greco, Goya) e per i maestri olandesi dal XV al XVII secolo (tra cui Rubens e Van Dyck).

Il Museo Archeologico di Strasburgo delinea la storia della zona compresa in un arco di tempo molto grande che vanno a 600,000 anni prima di Cristo, con le prime tracce di insediamenti umanoidi nella zona, alle testimonianze di epoca romana e carolingia. Vi sono anche interessanti resti di animali ormai estinti

Curiosità:La Marsigliese
Pochi sanno che la Marsigliese, l’inno della Repubblica Francese, è nato non a Marsiglia ma a Strasburgo. Infatti il 24 Aprile del 1792, Frederic fr Dietrich, primo prefetto costituzionale di Strasburgo, offrì una cena di addio ai volontari dell’esercito del Reno. Durante una conversazione emerse la necessità di avere un canto militare degno dell’entusiasmo delle truppe. Dietrich chiese a Rouget De Lisle di comporre qualcosa che meritava di essere cantato. De Lisle si mise all’opera, con carta, penna e violino. Il mattino dopo aveva finito.
Accompagnato al piano dalla nipote di Dietrich, suonò il suo Canto di guerra per l’armata del Reno, che venne poco dopo adottato dei federati di Marsiglia, che da loro prese il nome di “Marsigliese”.