Viaggio in Israele, tra i vini dell’antica terra di Canaan

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Un tempo era la terra di Canaan, ma già da allora l’area che oggi corrisponde al nome di Israele aveva una grande peculiarità. In effetti, comprendeva più o meno l’attuale Libano, la Palestina, appunto Israele e poi la Siria e la Giordania. Già nella notte dei tempi da queste parti si coltivava uva da vino ed iniziavano le prime produzioni del “nettare degli dei”. Oggi la tradizione continua e in tavola si portano prodotti superbi da questo punto di vista, che sono amati ed elogiati a livello internazionale.

Le aziende commerciali che si occupano di vino sono adesso 25 più almeno 150 punti vendita solo in Israele che mostrano una chiara vocazione verso la viticoltura.Un dato sorprendente, anche a fronte della particolare morfologia della zona. A sfruttarne per primo l’aspetto industriale è stato il barone Edmond James de Rothschild che è proprietario di una immensa tenuta e anche grazie a lui, ma non solo ovviamente, tutt’ora la produzione israeliana si è allargata a cinque regioni. In particolare, in primo piano ci sono la Galilea, comprese le alture del Golan, le colline della Giudea, che circondano la città di Gerusalemme, la regione di Samson, tra le colline della Giudea e la piana costiera, il Negev, che è un regione semiarida del deserto.

Qui in particolare si è provveduto ad un tipo di irrigazione definito a pioggia, che ha portato alla coltivazione dell’uva Binyamina. In più si tratta della più grande area in Israele dove si trova la vite.Si producono soprattutto Cabernet, Merlot, Chardonnay e Sauvignon. Del resto in tale tratto di mondo, oltre a bere si mangia molto bene tanto che è nota la passione degli abitanti per il cibo. Da queste parti nei mercati troverete di tutto dal pane fresco alle spezie e ogni palato, anche il più fino, potrà essere accontentato. In più, tra i vari banchi non è raro notare anche punti dove si recano coloro che cercano rimedi per la salute. Famosissimo è ad esempio l’angolo di Uzi-Eli Hezi conosciuto anche come l’uomo del cedro giallo, che è un guaritore yemenita di terza generazione, considerato al limite del miracoloso.