Contest “Destinazione Tibet”: il viaggio dei vincitori sul tetto del mondo

di Gianni Puglisi Commenta

Ari Kiev diceva che “il modo migliore per cercare di capire il mondo è vederlo dal maggior numero di angolazioni possibili”. Effettivamente, viaggiando fino in Cina e, in particolar modo fermandosi in Tibet, il mondo lo si può osservare da un’angolazione veramente unica e che rimane nel cuore. Lo possono confermare anche i vincitori del contest social “Destinazione Tibet”, che venne diffuso lo scorso mese di maggio da parte dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia. Molto importante è stata anche la collaborazione dell’Ente del Turismo della regione Tibet.

Il viaggio in Cina è stata un’esperienza indimenticabile per i vincitori del contest, ovvero Roberta Pisoni, Elena Boninsegna, Alessia Cilvani e Nello Ascione che, in compagnia del responsabile del viaggio e accompagnatore Alex Zarfati, hanno potuto osservare il mondo da 4000 metri, grazie alla straordinaria visuale panoramica che caratterizza l’altopiano del Tibet. Non è un caso se questo meraviglioso luogo è stato ribattezzato “tetto del mondo”. Il fascino della natura non è l’unico motivo di attrazione per tanti turisti che ogni anno fissano la Cina e il Tibet in particolare come meta dei loro viaggi. Un percorso tra arte, antichità e spiritualità, insieme ad una cornice paesaggistica fantastica, spiegano meglio un’esperienza del genere.

Nello, Elena, Roberta e Alessia hanno potuto ammirare, con grande stupore come testimoniato dalle innumerevoli foto postate sui social, monasteri dal fascino eterno e alcune delle opere che sono apprezzate e ammirate in tutto il mondo. Una di queste è stata senz’altro l’Esercito di Terracotta. Tra i più importanti siti archeologici a livello mondiale, rappresenta al tempo stesso una delle scoperte indimenticabile del XX secolo. A pochi chilometri da Xi’an, quella che è stata la prima capitale dell’impero cinese, questo enorme esercito di statue di terracotta è stato riprodotto a livello naturale come simbolo della potenza e forza con cui il Primo Imperatore riuscì a battere gli avversari e creare un solo grande Impero.

Da un Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO il gruppo si è spostato verso la valle dello Tsangpo, a Tsetang, in cui i monasteri sono la principale attrazione. Proprio da qui partì la grande storia della civiltà tibetana. A oltre 3000 metri di altezza è frequente riscontrare qualche problema con un’aria decisamente più rarefatta. C’è meno ossigeno e anche i vincitori del contest se ne sono accorti. Nel primo giorno trascorso in Tibet, infatti, hanno evitato di fare la doccia, per evitare raffreddori o altre problematiche simili. Il veloce consumo di ossigeno ad alta quota non è l’unica particolarità ambientale. Nello, Roberta, Elena e Alessia sono rimasti sorpresi dall’impressionante sbalzo termico tra il giorno e la notte caratteristico di queste zone.

Dai templi buddisti e dal Palazzo Yambulkang il gruppo, guidato da Alex Zarfati, ha fatto tappa a Shingatse. Qui hanno potuto ammirare due veri e propri gioielli dell’architettura tibetana. Molto particolare la struttura Chorten di Kumbum, eretta nel 1414, con nove appartamenti che si arrampicano fino alla cima del palazzo. Oppure come il monastero di Tashilhunpo, visitato ogni anno da centinaia e centinaia di turisti e pellegrini.

Da Shigatse il gruppo si è trasferito il giorno successivo a Lhasa. Non si tratta di una capitale, ma della città di maggior importanza dell’intera regione tibetana. Quello che sorprende di questa città è il fatto di essere simile ad un’oasi costellata tutt’intorno da una serie impressionante di imponenti montagne. Una vera e propria immagine di luogo inaccessibile emerge da questo spazio di terra che comprende meraviglie architettoniche come il monastero di Sera, il Palazzo Potala e Norbulingka.

Tra un piatto a base di yak e l’altro, il gruppo si è spostato nell’ultima tappa del viaggio a Drepung, Jokhang e Barkhor Bazar. Quest’ultimo viene definito come il circuito dei pellegrini, che si snoda tutto intorno al tempio di Jokhang. Qui si incontrano devoti che provengono non solo da ogni angolo della Cina, ma un po’ da tutto il mondo. Arte, colori e sapori tipici della regione tibetano si mischiano allo spiritualismo buddista per creare un’atmosfera davvero unica. Entusiasmo alle stelle anche per Roberta, Nello, Alessia ed Elena, che hanno scattato decine di foto che conservano nel loro personale album di ricordi, ma che hanno condiviso anche sui canali social.

Un viaggio in Cina indimenticabile per i vincitori del contest, grazie all’ottima organizzazione curata da IsayGroup. In realtà, tutta la creazione, meccanismi di partecipazione e comunicazione del contest è stata affidata all’agenzia digital dall’Ambasciata Cinese in Italia.