Le tradizioni europee del Natale – Seconda parte

 Secondo una tradizione che dura dal Medioevo si passa poi al lutfisk, baccalà macerato per una settimana in acqua e soda e condito con panna, besciamella o burro fuso. Tutte le portate, anche quelle del pranzo natalizio, sono accompagnate dal vörtbröd, pane dolce preparato con mosto di malto. La cena termina con i pepparkakor, biscottini speziati con zenzero, cannella, cardamomo e chiodi di garofano, a forma di cuore, abete o maialino; e il dessert tradizionale, un budino di riso con latte e cannella, che nasconde secondo un’antica usanza una mandorla portafortuna. E’ lo stesso dessert che chiude il pranzo di Natale in Norvegia (www.visitnorway.it), dove le portate principali sono a base di pinnekjøtt, agnello affumicato e stufato. Anche qui c’è l’abitudine di mangiare carne di maiale, soprattutto salsicce e prosciutto marinato e bollito con salsa di mirtilli rossi, e il classico baccalà.

I piatti del Natale nei paesi nordici
Tra i dolci spiccano i biscotti alla melassa, alla panna e all’avena, le cialde e il kransekake, formato da ciambelle sovrapposte di panpepato con mandorle e glassa. Il prosciutto è presente anche sulle tavole della Finlandia (www.visitfinland.com): in questo caso però è arrosto e si accompagna a diversi piatti di pesce. Qui il pranzo di Natale prevede tortine di funghi, porri ed erbe aromatiche, patate e salmone marinato con salsa di barbabietole. Come dessert vengono serviti i ginger snap, croccantini allo zenzero con una crema alle fragole. Come in Svezia anche in Danimarca (www.visitdenmark.com) il pasto più importante è la cena del 24 dicembre, quando tutta la famiglia si ritrova ad assaporare oca o anatra farcita con mele e prugne snocciolate oppure l’arrosto di maiale cucinato con dadini di pancetta croccanti. Tra i contorni abituali ci sono il cavolo rosso in agrodolce e le patate caramellate. Il pranzo di Natale, invece, è un semplice buffet freddo con gli avanzi del cenone, gli smørrebrød, tartine di pane imburrato ricoperte di carne, salmone e verdure e una crema di riso e latte (julegrød), che ormai è diventato un tradizionale dessert con una mandorla portafortuna, riso, panna montata, vaniglia e sciroppo caldo. Nelle tavole danesi non mancano mai i biscotti di marzapane, i kleiner, frittelle di farina, burro, uova e limone, gli œbleskiver, frittelle coperte di zucchero o marmellata, i brune kager, pane di zenzero coperto di noci tritate, i pebernødder, biscottini con cannella, zenzero e noce moscata.

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