Campania – Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano immersi nella natura e nella storia

di Redazione Commenta

Campania Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano immersi nella natura e nella storia – ll Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, istituito nel dicembre 1991, è il secondo parco italiano per estensione. Il parco si estende in Campania nella parte meridionale della provincia di Salerno, compresa tra la piana del Sele a Nord, la Basilicata a est e a sud e il mar Tirreno ad ovest. I suoi 181.048 ettari comprendono 80 comuni e 8 comunità montane.
Primo parco nazionale del Mediterraneo ad essere inserito nella lista del Patrimonio dell’ Umanità dell’ UNESCO, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali.
Alle straordinarie caratteristiche naturalistiche si affiancano, inoltre, il carattere mitico e misterioso di una terra ricca di storia e cultura: dal richiamo della sirena Leucosìa alle spiagge dove Palinuro lasciò Enea, dai resti delle colonie greche di Elea e Paestum alla splendida Certosa di Padula.

Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano preserva un patrimonio di inestimabile valore.
Città greche e antichi centri storici, antiche abbazie, castelli e casali sono incastonati in ambienti ancora incontaminati, ricchi di piante ed animali rari, maestosi uliveti terrazzati, grotte, spelonche e boschi maestosi. Il tutto in un delicato equilibrio dinamico, unico e fragile. Nel 1991 l’ istituzione di un’ area protetta a tutela di questo eccezionale patrimonio e il lavoro svolto dall’ Ente Parco hanno portato a prestigiosi titoli internazionali. All’ inserimento nella lista UNESCO come primo parco del Mediterraneo riconosciuto paesaggio culturale di rilevanza mondiale, sono seguiti l’ inserimento nella rete delle Riserve di Biosfera del programma MAB (Man and Biosfere) dell’UNESCO, il Green Globe per il turismo, il diploma europeo sulla Biodiversità e la certificazione ISO 14001.

Il Parco del Cilento e Vallo di Diano è un angolo di Campania verde, che vanta almeno 1.800 specie di piante, di cui molte endemiche o rare, tra le quali la primula di Palinuro, simbolo del Parco, e l’orchidea selvaggia di San Giovanni a Piro. Alberi d’ulivo millenari ombreggiano le piccole piane costiere ed i lievi declivi delle colline. Centinaia di specie d’animali, tra cui il Gatto selvatico, l’Aquila reale, la Lontra, abitano questo paradiso naturale.

I MONTI DEL CILENTO
Il Parco del Cilento e Vallo di Diano offre variegati ambienti di grande pregio paesaggistico e geologico: dalle fitte foreste che ricoprono monti imponenti quali l’Alburno, il Cervati (che con i suoi 1.898 m è il più alto della Campania), il Monte Sacro o Gelbison e gli Alburni.
La natura calcarea dei massicci ha fatto sì che l’acqua scavasse e modellasse, al loro interno e per milioni di anni, architetture e sculture naturali. In particolare i Monti degli Alburni sono caratterizzati da numerose grotte, come quelle di Castelcivita, abitate fin dal Neolitico o quelle di Pertosa, che si snodano in un percorso sotterraneo di circa 2000 metri.

LE GROTTE E LA STORIA DEL CILENTO
Le grotte di maggiore interesse paleontologico e naturalistico sono quelle presenti nel tratto della Costa degli Infreschi, a sud di Capo Palinuro e quelle della zona dei Monti Alburni, con la Gotta di Castelcivita e la Grotta dell’Angelo a Pertosa. A S. Angelo a Fasanella si incontra un ipogeo frequentato ininterrottamente dalla preistoria ai giorni nostri.
La preziosa cappella dedicata a S. Michele è una delle molte chiese rupestri del parco. A poca distanza dal paese si trova un importantissimo santuario ove l’Antece, un monolito scolpito con una figura umana risalente con molta probabilità all’epoca del bronzo, domina l’area con un altare e un recinto sacri. Siti archeologici di eccezionale interesse sono la colonia greca di Posidonia-Paestum, sul confine settentrionale del parco e la colonia focese di Elea-Velia, all’interno del parco.
Tra i centri di maggiore interesse si ricordano Teggiano, di fondazione romana, nel Vallo di Diano e Castellabate, fondata dai benedettini su una collina che si affaccia sulla baia di Punta Licosa, ove, secondo la leggenda abitava, la sirena Leucosìa.
Abituali mete turistiche sono i borghi abbandonati di S. Severino di Centola e Roscigno Vecchia: quest’ultima, spopolata agli inizi del ‘900 per la minaccia di una frana mai verificatasi, conserva intatta la suggestiva struttura del paese contadino.
La Certosa di Padula, ai confini orientali del Parco, è considerata uno dei gioielli dell’architettura monastica dell’IX secolo.

Notizie utili:
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
Piazza S.Caterina, 8 – 84078 Vallo della Lucania (Sa)
Tel. 0974.719911 www.pncvd.it