Città letterarie: viaggio a Cartagena, la città di Gabriel Garcia Marquez

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Quando si parla di ‘città letterarie‘ si cita sempre la Londra di Dickens, la Parigi di Balzac o la Bombay di Rushdie. Piu’ dimenticata è invece la Cartagena di Gabriel Garcia Marquez che invece ha influito cosi’ tanto sullo scrittore che lui stesso ammise in un’intervista di aver completato la sua educazione nella città colombiana dove tutt’ora ha una casa. Nonostante l’influenza sia chiara, la città, la sesta della Colombia per popolazione e molto visitata per la sua ottima posizione sul mare, nonché per le bellezze dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco, non ha ancora svelato i propri legami con lo scrittore.

CENT’ANNI DI SOLITUDINE TOUR
Un gruppo di studenti e storici sta lavorando solo ora ad un ‘audio-tour’ sui luoghi preferiti e citati dall’autore di Cent’anni di Solitudine, e i primi risultati sono proprio quelli citati dal quotidiano. Ma accanto alle ‘scenografie’ coloniali care allo scrittore la città ormai offre anche i frutti di un recente ‘risveglio’, fatti di boutique, hotel e locali alla moda.

PLAZA FERNANDEZ DE MADRID
La prima tappa obbligata per il ‘pellegrinaggio’ sulle orme di Marquez è Plaza Fernandez de Madrid, teatro delle vicende de ‘L’amore ai tempi del Colera’, conosciuta come una delle più belle storie d’amore del ventesimo secolo. In questa piazza, che nel libro si chiama Parco dei Vangeli, lo scrittore immaginava il protagonista maschile Florentino seduto su una panchina in attesa del passaggio della sua amata Firmina. Anche la casa della protagonista non e’ inventata, ma secondo le ricerche e’ un edificio bianco sul lato est della piazza, con un balcone al secondo piano coperto di rampicanti.

PLAZA BOLIVAR
Un altro luogo caro al libro è Plaza Bolivar, nella citta’ vecchia, dove si vede ancora una galleria colonnata che pero’ ora ospita la sede del principale concorso di bellezza colombiano, che l’ha adornata con le foto delle vincitrici. Qui il turista puo’ comprare qualche souvenir nella Galeria Cano, o partire per un tour della citta’ con una carrozza trainata da cavalli.

LA CRIPTA DEL BAR EL CORO
Chi vuole immergersi invece nelle atmosfere di ‘Dell’amore e altri demoni’ deve andare nella piccola cripta sotto il bar El Coro dell’hotel Sofitel, che oggi pero’ ospita concerti afro-cubani e serate di balli latino-americani. Un intero quartiere che sembra invece uscito da diversi racconti di marquez è il Getsemani, un sobborgo popolare proprio dietro le mura del centro città che è l’unico che ha ancora conservato interamente il fascino del 1948, l’anno in cui lo scrittore è arrivato in città. In questa parte di Cartagena si possono ancora vedere bar e ristoranti frequentati da Marquez, e descritti nei suoi libri, come il Cafe’ Havana, con le foto di leggendari cantanti cubani ancora appese alle pareti.

LA CASA DI MARQUEZ
Ma un pellegrinaggio che si rispetti deve anche comprendere i luoghi del ‘vero’ Marquez, non solo dei suoi personaggi. La casa che lo scrittore si e’ fatto costruire e’ sulla sommita’ della citta’ vecchia, nel quartiere San Diego, di fronte al mare. Sembra un castello moderno, con le mura giallo-arancioni, e l’autore ci vive diverse settimane l’anno, soprattutto d’inverno. Quando e’ in citta’ lo si puo’ trovare a cena al ristorante La Vitrola, uno dei migliori della citta’ con la sua cucina con forti influenze cubane. Magari in cerca di nuove ispirazioni.