Trekking e alpinismo: come vestirsi e cosa mettere in valigia per una vacanza in montagna a tutto sport e trekking

di Redazione Commenta

Se pensate di fare un piccolo viaggio trek, questo è l’ articolo giusto per voi. Quante serate, prima della partenza, passate a fare e disfare il bagaglio, a scartare e poi rimettere in lista il materiale da portare con sé? Ai limiti oggettivi del peso concesso dall’ aereo si aggiunge la considerazione che veramente pochi sono gli oggetti necessari nel corso dei trekking. La maggior parte si svolge a quote relativamente basse, solo in pochi si avventurano realmente in passi impegnativi o in zone perennemente innevate. E allora vediamo cosa mettere in valigia scegliendo ciò che è veramente utile e guadagnando spazio in valigia…

CONSIGLI ABBIGLIAMENTO
Per affrontare trekking e alpinismo sulle montagne del mondo ecco cosa bisogna mettere nel sacco… si tratta di una lista che andrà poi vista in base alla propria esperienza di viaggio. Come biancheria è meglio portarsi slip da bagno leggeri e calzettoni misto-lana sintetico, che si asciugano rapidamente. Basterà infatti sostare una mezz’oretta nelle ore più calde della giornata e lavare la biancheria prima di pranzo. Quando ripartirete, gli indumenti saranno già asciutti e pronti per essere indossati.

Meglio dei blue jeans ci sono poi i calzoni in cotone: ideali sono quelli che si trovano nei bazar orientali. In caso di freddo, pioggia o di forte vento possono essere utili una calzamaglia e i soprapantaloni del k-way.

Come abbigliamento da montagna sono sufficienti una camicia pesante, un maglione ed una giacca di piumino. Sono indumenti che chiunque compia camminate sulle montagne dovrebbe avere nel proprio armadio. Se si vuole investire qualche soldo, l’ ideale è indossare una giacca a vento tipo Gore-tex abbinata ad un maglione c.d. in pile (l’ originale è il Polartec della Malden) staccabile ed usabile singolarmente.

Utile anche un ampio poncho impermeabile. E’ invece sconsigliata la mantellina chiusa: non permette di traspirare. Il classico poncho quadrato può anche essere usato come momentaneo riparo per più persone.

L’ ombrello è sempre un buon compagno: protegge dal sole o dalla pioggia e diventa un riparo quando dovete fermarvi in prossimità di un sentiero frequentato per espletare qualche improrogabile necessità.

UNA QUESTIONE DI BUON GUSTO
Nell’ abbigliamento personale è sempre importante avere uno stile che rispetti le abitudini locali. Niente vestiti scollati o pantaloncini corti nei paesi islamici (vale sia per le donne che per gli uomini) sia in corso di viaggio che nelle soste nei villaggi. Se campeggiate, evitate poi di aggirarvi in costume semiadamitico davanti ai locali e ai portatori.

IL LAYERING: VESTIRSI A STRATI
L’ abbigliamento deve seguire il concetto della cipolla: tanti strati che si possono sfogliare. Questo principio, detto tecnicamente multistrato o layering, prevede una serie di capi in materiale sintetico che portano l’ umidità della pelle verso l’ esterno, ma al contempo trattengono il calore. Si cerca di impedire fenome i di conduzione, evaporazione, radiazione che causano la perdita di calore. Questi capi sono detti genericamente in pile. Oggi le varie ditte hanno elaborato nuovi materiali con diversi nomi: polipropilene (Vaude), capilene (Patagonia), meraklon, transtex… Ogni marca produce capi di diversa consistenza in base all’ uso. Questi materiali sono ottimi per magliette e calzemaglie da tenere sulla pelle: si possono portare per numerosi giorni perché non permettono il formarsi di batteri e di puzza. Inoltre asciugano più rapidamente della lana.
Nel layering si indossano quattro strati:
1) maglietta
2) maglione leggero
3) maglione pesante in pile
4)salopette in Goretex

Praticamente… si indossa un capitale!