La Sicilia e le leggende: la storia della Fata Morgana

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Sorella, amante, donna bellissima e traditrice, dai poteri invincibili e dallo sguardo magnetico. Con la capacità comune a molte donne di ammaliare e di non farsi mai dire di no, rappresenta la forza femminile in qualche modo e la determinazione. Sulla Fata Morgana le storie si sprecano e sono tutte legate al periodo del mito di Re Artù, al quale è strettamente legata e non solo da vincoli di sangue e, soprattutto, è profonda nemica della moglie di lui, Ginevra. Ha sicuramente dei poteri sovrannaturali e la sua presenza è comunque piuttosto inquietante, in quanto non è facile inquadrarla. Inutile dire che i miti intorno a tale personaggio del ciclo arturiano si sono sprecati e oggi resta comunque una icona immortale del periodo celtico e anche medievale. Tra le tante leggende di Sicilia ce n’è una che riguarda proprio lei: andiamo a scoprire che cosa dice:

La storia della Fata Morgana

La leggenda ci tramanda che, dopo aver condotto suo fratello Artù ai piedi dell’Etna, Morgana si trasferisce in Sicilia tra l’Etna e lo stretto di Messina, dove i marinai non si avvicinano a causa delle forti tempeste, e si costruisce un palazzo di cristallo. Sempre in base alla leggenda, Morgana esce dall’acqua con un cocchio tirato da sette cavalli e getta nell’acqua tre sassi, il mare diventa di cristallo e riflette immagini di città. Grazie alle sue abilità, la Fata Morgana riesce ad ingannare il navigante che, illuso dal movimento dei castelli aerei, crede di approdare a Messina o a Reggio, ma in realtà naufraga nelle braccia della fata. La Fata Morgana non è altro che un fenomeno ottico che si ammira spesso nello stretto di Messina e nell’isola di Favignana a causa di particolari condizioni atmosferiche. Guardando da Messina verso la Calabria, si vede come sospesa nell’aria l’immagine di Messina e, viceversa, guardando da Reggio Calabria verso Capo Peloro, si vede nello stretto Reggio.