La pesantezza e la grazia, astrazioni e spiritualità: 5 artisti internazionali all’Accademia di Francia, Roma

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L’arte, l’astrazione, la spiritualita’ e la materia. L’Accademia di Francia a Roma presenta la mostra ”La pesantezza e la grazia, Astrazioni e spiritualita’” – realizzata in collaborazione con il Colle’ge des Bernardins a Parigi – che riunira’ le opere di cinque artisti internazionali attorno al tema dell’astrazione: Emanuele Becheri, Callum Innes, Georges Tony Stoll, Emmanuel Van der Meulen e Marthe We’ry. Questi artisti non hanno in comune solo l’appartenenza alla tradizione astrattista, ma incarnano quello che E’ric de Chassey, curatore della mostra, definisce ”astrazione spiritualizzante”. Non si tratta di astrazione spirituale, ossia un’astrazione il cui contenuto sia esplicitamente spirituale e dove l’artista, con il suo lavoro, intenda rappresentare la sfera dell’invisibile, del metafisico, del trascendente. Qui la preoccupazione dell’artista e’ invece rivolta direttamente alla materia, destinata in seguito a produrre un effetto sullo spettatore. La materia lo introduce a una dimensione spirituale, non determinata precedentemente.

La pesantezza e la grazia
Le opere esposte sono particolarmente in sintonia con il pensiero di Simone Weil dai cui scritti e’ ispirato il titolo della mostra: La pesanteur et la gra’ce. Gli artisti si ritraggono e rimane il lavoro della materia in se’. Essi hanno dunque la comune convinzione che la grazia si possa trovare attraverso la pesantezza; le loro opere nascono dalla manipolazione di materiali grezzi e sono il risultato finale di una condizione in cui l’artista ha abbandonato il proprio ‘mestiere’, per lasciare ai materiali stessi il ruolo di protagonisti.
Offrono il loro sguardo e lo condividono con il pubblico tramite le opere proposte, aperte a un’interpretazione libera e orientata semplicemente da cio’ che lo spettatore avra’ di fronte agli occhi e al corpo.