Sassi di Matera: un capolavoro recuperato

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Il degrado, a livelli piuttosto importanti, ha riguardato i Sassi di Matera in particolare a partire dall’Ottocento e per tanto tempo nessuno ha dato importanza a questa situazione. Nel 1945, poi, a cambiare le carte in tavola almeno in parte ci pensò un romanzo autobiografico di Carlo Levi dal titolo Cristo si è fermato a Eboli.  Tutti, dalle istituzione agli abitanti delle zone limitrofe, allora, presero coscienza di quello che stava avvenendo da tempo e che in molti ignoravano nonostante fosse lampante e si cominciò a comprendere l’alto valore culturale dei Sassi. Nello stesso tempo, poi, si fece strada l’idea che quanti vi abitavano si trovavano in condizioni precarie. Bisognava perciò intervenire al più presto:

Lo stesso Levi scriveva infatti: “Ogni famiglia ha in genere una sola di quelle grotte  per abitazionbe e ci dormono tutti insieme: uomini, donne, bambini e bestie. Ho visto dei bambini seduti sull’uscio delle case, nella sporcizia..sembava di essere in mezzo ad una cittòà colpita dalla peste”.

 

Lo scrittore italiano insomma indirizzò pubblicamente la sua denuncia ed ebbe gli effetti sperati. Questo però non portò agli interventi giusti e la scelta fu quella di fare sfollare gli abitanti.  Il rischio più grosso, insomma, fu quello di far perdere completamente la civiltà dei Sassi. A partire dalla fine degli Anni Ottanta si è avviato un piano di recupero più serio, con una intensa collaborazione tra pubblico e privato. A quel punto, una parte dei Sassi è stata trasformata in sistema museale e molte abitazoni sono state ristrutturate. Il tutto nel rispetto della originaria struttura. In poche parole, nel giro di qualche decennio i Sassi sono tornati a vivere e i loro abitanti hanno potuto godere al meglio del proprio luogo di origine, senza contare che l’area è stata location di successi cinematografici come “La passione di Cristo”, “The Passion” di Mel Gibson ed è sempre visitatissima dai turisti.