Isola d’Elba dopo l’invasione delle meduse, si ritorna alla normalità

di Redazione Commenta

L’Isola d’Elba resta incredibilmente bella, ma certo nei giorni scorsi i turisti in vacanza da queste parti hanno vissuto una brutta avventura, per via di una momentanea invasione di meduse. Queste creature, in grado di creare ustioni e bruciori notevoli a chi inavvertitamente le sfiora si sono avvicinate alle spiagge, ferendo moltissimi bagnanti. Per fortuna il problema si è risolto in una manciata di ore e con un centinaio di persone colpite, visto che le correnti, per fortuna, le hanno ben presto allontanate.

L’isola toscana, conosciuta per le sue meraviglie è stata praticamente impraticabile per un po’ e in tanti sono stati gli sfortunati turisti che hanno dovuto cercare subito delle cure mediche. Ad essere letteralmente presa d’assalto è stata soprattutto la Spiaggia della Ghiaie e in particolare un ragazzo di 13 anni ha avuto la peggio, tanto da aver richiesto delle cure più particolari al Pronto Soccorso. In quelle ore, del resto, erano in corso delle gare di nuoto e molti degli atleti prima di fermare la gara, hanno avuto la brutta esperienza di vivere un incontro faccia a faccia con le meduse.

Poche ore, però, e le condizioni del mare sono cambiate. A questo punto, dunque, una corrente portata dal vento di scirocco ha trascinato via questi esemplari tanto temibili e le vacanze per chi si trovava all’Isola d’Elba sono ricominciate in tutta tranquillità. Le acque sempre più calde, le attirano con l’arrivo della bella stagione e la riduzione dei pesci facilità il loro arrivo verso l’area dei bagnanti. Il Mediterraneo subisce dei continui cambiamenti e negli ultimi quattro lustri sono giunte da noi pure moltissime nuove specie marine. Presto, quindi, una invasione di meduse come questa potrebbe diventare la norma, almeno in alcune zone del Mediterraneo. Gli esperti lo dicono da tempo, ma fino ad oggi per fortuna, la situazione è ancora sotto controllo.

Photo Credit: Dario Romeo http://www.romeofotosub.it su Wikimedia Commons