Record di visite per il Museo Virtuale dell’ Iraq e mostra eredità dell’ impero romano in Giappone

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Record di oltre 120 mila visite per il Museo Virtuale dell’ Iraq, realizzato dal CNR. Il progetto esporta in tutto il mondo competenze e tecnologie per la fruizione del patrimonio culturale dell’ Iraq. Frutto di un’ intesa tra Ministero degli Affari Esteri e Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Museo virtuale è tra le più importanti iniziative di carattere culturale e diplomatico volte alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico di quel Paese.
L’ allestimento – spiega il Cnr – non si sovrappone a quello reale, ma si presenta come la sua proiezione comunicativa attraverso una selezione delle opere più significative dell’antica civiltà mesopotamica, incluse quelle custodite nei principali musei del mondo“.

Realizzato in italiano, inglese e arabo, il museo virtuale dell’ Iraq del Cnr consente quindi l’ accesso ad un ampio pubblico.

UN BOOM DI VISITE
E quello che colpisce è soprattutto la dimensione internazionale del successo di questo museo virtuale. “Sono state oltre 400.000 le pagine cliccate e oltre 120 mila i visitatori. Le pagine in inglese sono più visitate di quelle in italiano, con un rapporto di circa 2/3, 1/3” spiega Roberto de Mattei, vice Presidente del Cnr.

Nella classifica dei navigatori, gli Stati Uniti – riferisce de Mattei – si piazzano primi con oltre 35 mila accessi, battendo l’ Italia con 24 mila circa, seguono Brasile, Canada, Regno Unito, Porto Rico. Spiccano al settimo posto, gli Emirati Arabi che precedono quanto a visite, la Turchia, la Germania e la Svezia“.

IL MUSEO VIRTUALE DELL’ IRAQ
Delle otto sale di cui si compone il Museo, ognuna dedicata ad una fase storica, le più frequentate sono la Preistorica, la Sumerica e la Babilonese. Collegandosi al sito internet www.virtualmuseumiraq.cnr.it, i visitatori hanno potuto passare in rassegna opere di capitale importanza, come una statuetta femminile in alabastro da Tell Es Sawwan (6200-5700 a.C.), l’ Elmo in lamina d’ oro di Meskalamdug (2450 a.C.), re della città di Ur, il Pannello invetriato di Nimrud (IX secolo a.C.), la Lastra raffigurante i sudditi assiri (VIII sec. a. C).

Ed il bagaglio di competenze di archeologi, architetti, informatici e storici dell’arte è stato portato dal Cnr anche in Giappone in occasione della mostra “L’ eredità dell’ Impero Romano“, inaugurata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Museo Nazionale d’ Arte Occidentale di Tokyo.

MOSTRA L’ EREDITA’ DELL’ IMPERO ROMANO
Nell’ esposizione, che resterà aperta fino al 13 dicembre prossimo, è allestito un video 3D intitolato “Life and Power in Imperial Rome“, realizzato dal Dipartimento Pdel atrimonio Culturale (Istituti Ibam, Isti e Itabc) e con il sostegno dell’ Ufficio Pubblicazioni ed Informazioni Scientifiche del Cnr.

ITALIA IN GIAPPONE 2009
Il filmato, creato come contributo all’ evento “Italia in Giappone 2009“, racconta la Roma imperiale come una sequenza di momenti ufficiali di vita pubblica, fatta di esteriorità, simboli, grandiosità, in particolare, la ritrattistica pubblica e l’ Ara Pacis prescelti come simboli del potere e della politica romana nel periodo Augusteo, e di vita privata della stessa famiglia imperiale, scandita dall’ otium, dalle abitudini quotidiane e dagli affetti privati. “Il lavoro – spiega Roberto Scopigno dell’ Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione (Isti) del Cnr – è stato eseguito con tecnologie di scansione laser tridimensionale ad alta risoluzione, tecnologie per la ricostruzione di modelli digitali tridimensionali da foto ed infine con sofisticate tecniche di computer animation“.