Argentina: lingua, pronuncia e curiosità

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La vostra prossima meta di viaggio è l’Argentina? Non preoccupatevi per la lingua, è un problema del tutto risolvibile e poi soprattutto nelle aree turistiche di solito si parla un pò di inglese. Conoscere qualche termine di spagnolo però aiuta di certo e come accade per l’italiano, nell’argentino esiste più di un modo per esprimere la seconda persona. La scelta varia quindi a seconda della situazione, soprattutto se è formale o meno. Di solito, la forma più corretta è usted che i giovani evitano ma che al massimo vi garantisce un eccesso di cortesia. La variante locale è il voseo e differisce dal tù del castigliano. Nel vocabolario comunque si trovano sia usted che vos.

Apprendere lo spagnolo è piuttosto semplice soprattutto perchè la pronuncia è quasi del tutto fonetica.Vi capiranno comunque se leggete le parole pronunciando ogni lettera. Quasi sempre, in una parola, l’accento cade sulla penultima sillaba e lo stesso è omesso dalle lettere maiuscole anche se viene pronunciato. Per imparare lo spagnolo argentino, basta memorizzare la giusta pronuncia di alcune consonanti e vocali. Ognuna di queste ultime, viene pronunciata in modo marcato ad esclusione dei dittonghi, in cui le due vocali formano un’unica sillaba. Quelle forti sono in definitiva la a, e ed o e quelle deboli la i e la u. Due vocali forti, una accanto all’altra si pronunciano separatamente come nel termine poeta.

 

In Argentina, in linea di massima, quindi, si parla lo spagnolo ma come vi garantiranno coloro che arrivano dalla Spagna o dal Messico, lo slang locale è leggermente differente e deriva dall’italiano. E’ conosciuto con il termine di lunfardo e a volte rende la comunicazione confusa e quasi comica. Si usa poi un intercalare molto spesso “che” molto somigliante al nostro “cioè”. Ci sono infine termini che pur essendo uguali in argentino hanno un significato differente rispetto al classico spagnolo, per cui vocabolario in mano e buon viaggio!