Tour Teatrale per CARMEN CONSOLI. Ritorna in Sardegna per presentare il suo nuovo disco “Elettra”. Solamente 3 date a Febbraio: al Teatro Lirico di Cagliari, al Teatro Tonio Dei di Lanusei, Teatro Verdi.

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Parliamo di Eventi da non perdere, un tour teatrale ricco di emozioni, musica e divertimento…Torna finalmente Carmen Consoli, la cantautrice e musicista catanese tra le più amate in Italia e all’estero, a distanza di tre anni dall’ultimo album “Eva contro Eva” fa ritorno nell’isola con una tournèe teatrale in cui oltre ai suoi grandi successi presenterà il nuovo disco “Elettra”, appena pubblicato e anticipato dal singolo “Non molto lontano da qui” uscito nelle radio il 9 ottobre. Un nuovo tour che partirà i primi di gennaio del 2010 da New York e proseguirà fino ad aprile, nella cornice unica e suggestiva dei teatri più importanti d’Italia con un concerto “super acustico” di grande intensità, accompagnata da Massimo Roccaforte alla chitarra, Santi Pulvirenti, chitarra, Puccio Panettieri alla batteria, Marco Siniscalco al contrabbasso, e un quartetto d’archi.

Tre le date sarde organizzate da Sardegna Concerti con le Ragazze Terribili e l’Associazione Agorà che avranno inizio tutte alle ore 21,00: l’8 febbraio al Teatro Lirico di Cagliari; il 9 febbraio al Teatro Tonio Dei di Lanusei e il 10 febbraio a Sassari, al Teatro Verdi, appuntamento quest’ultimo inserito nel Festival Abbabula.
I biglietti in prevendita per tutti e tre concerti saranno già disponibili a partire da giovedì 5 novembre presso il circuito nazionale Green Ticket (interi da 42€ a 18€) a Cagliari presso Sarconline, via Sulis 41 – tel. 070/684275, il Box Office di v.le regina Margherita 43 – tel. 070/657428, a Sassari presso TICKETOK tel. 079/2822015 e presso i consueti punti vendita del circuito regionale. Per ulteriori informazioni: tel. 070/684275.


“Elettra”, uscito con l’etichetta Polydor/Universal, a soli pochi giorni dalla pubblicazione ha già raggiunto il primo posto nella classifica di iTunes. I dieci brani inediti di queste ballad romantiche, rock, dalle atmosfere rarefatte dei Balcani e del Nord Europa, sudamericane, mediterranee e siciliane, riconfermano Carmen come un’artista sempre più creativa e coraggiosa e in un momento di grande ispirazione. Trame acustiche raffinate, impregnate dal sentimento dell’immediatezza, ancora una volta esaltate dalla sensibilità dei testi e delle melodie ricercate e personali, o impreziosite da ospiti prestigiosi come il duetto con il conterraneo Franco Battiato nel brano Marie ti amiamo che gioca sulle radici linguistiche arabe, francesi e italiane. Una finestra che si apre verso la parte più profonda e a tratti dolorosa dell’essere umano, alla costante ricerca della sua storia psicologica ed emotiva, e all’esterno, verso la società. Un album di classe, di così grande eleganza, non poteva che trovare nella suggestione e nell’intimità dei teatri il giusto contesto per la parte live.

L’amore, declinato nelle sue tante forme, ritorna. Anche in questo caso però si tratta di una ricerca che prende in considerazione mille maschere ed altrettanti modi di essere del sentimento. I ruoli e le passioni si rincorrono attraverso le canzoni fino a vestire i panni della vittima, l’assassina, la straniera. L’amore paterno, filiale, quello mercenario o incestuoso, come nel brano ”Mio Zio”, una storia di abuso in famiglia su una minore, oppure l’amore passionale e romantico. Il concept dell’album chiarisce già dal titolo il punto di vista al femminile che si ispira alla mitologia greca: Elettra, come la figlia di Agamennone e Clitennestra, che istiga il fratello a vendicare la morte del padre provocata dalla stessa madre e dal suo amante Egisto. Elettra è una eroina borghese, pazza sanguinaria, matricida e poi, ancora, rivale della sua stessa madre, una figura femminile dal forte potere simbolico dietro alla quale si nasconde l’amore, in tutte le sfaccettature, vero protagonista dell’intero album.

Come raccontano le note di presentazione del disco: “Scegliere il nome di una donna come titolo di un album significa rivolgerle una richiesta precisa, simile all’invocazione delle muse nei poemi classici, affinché si faccia avanti per raccontarci la sua storia. Se Elettra decidesse ad un tratto, senza alcun preavviso, di arrivare fino a noi, concedendosi un viaggio nei nostri poco confortevoli giorni, che cosa avrebbe da dirci? Lei che è stata protagonista assoluta dei sogni dei più grandi drammaturghi greci, Sofocle, Euripide ed Eschilo. Passata in punta di piedi attraverso le sale d’attesa della psicanalisi moderna e le teorie di Jung che la misero sul lettino accanto al suo fratello Edipo. Una figura del genere, al tempo stesso prefigurazione e compimento di idee sempre nuove, che abiti sceglierebbe di indossare? Quale messaggio ci affiderebbe? Elettra potrebbe essere la prostituta protagonista di una canzone. Donna dunque e mestierante. Attrice del sesso a pagamento. Oscar Wilde diceva che è sufficiente dare una maschera ad un uomo affinché egli ci dica la verità. Nel caso di Elettra basterà la “cipria abusata nella penombra” mentre negli occhi riverberano i “bagliori della strada”.

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