Alla scoperta di Avignone, città gotica del ponte interrotto

di Redazione Commenta

Circondata da 4,3 km di mura intatte è considerata perla della Provenza e conosciuta in tutto il mondo per il suo ponte interrotto (soggetto anche di una nota filastrocca), il festival internazionale di arti e cultura di luglio (eredità di Jean Vilar), l’antica Università (tutt’ora in funzione) e, soprattutto, il palazzo dei Papi, il più grande palazzo gotico d’Europa che ha segnato l’intera storia della città (Clemente V fuggì da Roma nel XIV secolo e da allora, fino al 1791, la città rimase sotto il controllo papale). Prima di dare i cenni obbligatori per chi viaggia con questa meta, suggeriamo qualche segreto a chi ama esplorare gli aspetti meno turistici dei luoghi.

TRA I BOHEMIEN
Se cercate giovani, artisti, un pranzo biologico, vestiti vintage, libri usati o semplicemente un’atmosfera bohémien, percorrete Rue des Teinturiers il più lentamente possibile. Lungo il piccolo canale del fiume Surgue (si vede ancora un’antica pala dei mulini ad acqua che nel XIX secolo usavano i tintori, abitanti di questo quartiere), sotto un tetto di platani, si susseguono caffè, bistrot, trattorie in rete coi gruppi di acquisto solidale (segnaliamo “Lo e So”, che sta per “locale” e “solidale”), boutique underground che vendono usato (libri, abbigliamento, dischi, etc), un teatro (il Tache d’Encre, nel vicoletto di Rue de la Tarasque), la cinquecentesca Chappelle des Pénitents Gris e la cappella con la torre campanaria (semidistrutta, ha un fascino decadente indescrivibile) dell’ex Couvent des Cordeliers (nel 1226, quando fu costruito, era il più grande convento della città. Vi e’ sepolta Laura, Musa del Petrarca.

LA SINAGOGA
Una curiosità? Entrate nella sinagoga di place Jérusalem (con rispetto, visto che qui i turisti non sono tenuti in gran considerazione) per vedere il forno del XIII secolo dove si cuoceva il pane azzimo per la Pasqua ebraica.

I LUOGHI DELL’ARCHITETTURA
Per gli appassionati di architettura invece, la cittadina permette un piccolo itinerario alla scoperta del patrimonio villeneuvois: attraverso fastose le dimore cardinalizie del XIV secolo si arriva ai due monumenti nazionali, il Forte St Andrè, con l’abbazia e i giardini tutelati dalle Belle Arti, e la Certosa Pontificale di Val de Bénédiction, la più grande d’Europa. Naturalmente non perdetevi il museo Pierre de Luxembourg, la Collegiata Notre Dame con il chiostro e la Torre Philippe le bel, un tempo collegata al ponte.
Non si può non citare la cosiddetta “Acropoli avignonese” (www.avignon-tourisme.com), ossia il centro storico, dal 1995 Patrimonio Mondiale dell’Unesco, di cui fa parte, oltre al Palazzo dei Papi, l’antico Palazzo comunale, il Palace du Palais, la Cattedrale, il giardino dei Doms, il Petite Palais, il ponte e le mura.

OLTRE LE MURA
Chi invece va in cerca della B-History, ossia dei quartieri dove vive il popolo, suggeriamo di spostarsi ad est, oltre le mura romaniche: nel XIII secolo vi si erano insediati gli ordini dei mendicanti (carmelitani e agostiniani) e oggi ospita le borgate popolari. Ci sono eccellenti esempi di riqualificazione del patrimonio edile (l’Ospedale Sainte-Marthe, oggi sede dell’Università, e l’antico seminario Sainte-Garde, attuale Conservatorio Nazionale di Musica).

CULTURA E DIVERTIMENTI
Dopo aver fatto indigestione di Medioevo, non dimenticate di andare alla scoperta delle impronte di barocco romano e classicismo francese: il XVII e il XVIII secolo, come anche il XIX e il XX, hanno penetrato la città che, anche per questo equilibratissimo mix di epoche, nel 2000 è diventata Città Europea della Cultura.
Per i nottambuli: l’Enclave, locale all’avanguardia per cultura giovanile (fuori dalla porta di ingresso un trompe l’oeil trendy con l’immagine di un ragazzo che incita al silenzio e una scritta “rispetta gli altri se vuoi essere rispettato”: www.esclavebar.com).
Per una gita fuori porta, suggeriamo Aigues Mortes (vedi articolo correlato), Montpellier (vedi articolo collegato) e, per cenare, Saint Remy de Provence: questa elegante cittadina, per nulla invasa dal turismo di massa, è terra, oltre che di Nostradamus, di uno dei migliori maestri cioccolatieri di Francia, di un ottimo olio di oliva e di numerosi chef.

NATURA E PARCHI
Infine, se avete voglia di un’oretta di auto, perdetevi nel silenzio del parco naturale regionale di Luberon e raggiungete (sarebbe meglio in luglio, per osservare le meravigliose distese viola di lavanda) l’abbazia cistercense di Notre-Dame de Sénanque: fondata nel 1148 è attualmente abitata da giovani monaci e completamente isolata dal mondo.