Viaggio a Pantelleria: benvenuti sull’isola di Calipso

di Redazione Commenta

Forse è anche per le sue antiche terme, se Pantelleria è stata, come ritengono molti studiosi, l’isola di Ogigia scelta da Omero per raccontare della bella Calipso e del suo amore per Ulisse. Sull’isola vulcanica, nel mare tra la Tunisia e la Sicilia, abbondano le sorgenti, i fanghi e i vapori termali. I loro effetti estetici e curativi erano noti fin dall’età dei Fenici (decimo secolo avanti Cristo) e i bagni in queste acque rappresentano il coronamento di una giornata passata in spiaggia o tra i sentieri della Montagna Grande (800 metri sul livello del mare).

LA GROTTA SATARIA
La grotta di Sataria, che si apre tra gli scogli lavici, sarebbe stata la casa della ninfa Calipso. Il suo nome greco (letteralmente grotta della salute) fa rifermento alle sorgenti di acqua calda (circa 40 gradi) al suo interno, che alimentano tre diverse vasche. Il sito termale più famoso, però, è lo Specchio di Venere, un lago ricco di fanghi terapeutici a base di zolfo, con acque che hanno una temperatura tra i 40 e i 50 gradi e sono indicate in caso di disturbi dermatologici e nervosi. La leggenda vuole che la dea della bellezza si recasse allo specchio d’acqua ogni giorno, per ammirare la propria immagine riflessa, quando andava a trovare Bacco, che risiedeva sull’isola.

AL GADIR
Al Gadir, invece, si fa il bagno in vasche antiche – un primo stabilimento, oggi crollato risaliva al periodo fenicio – e le alghe che crescono sul fondale vengono impiegate per curare sinusiti e raffreddori. Mentre a Nicà l’acqua termale, leggermente radioattiva, sgorga da una sorgente tra gli scogli e ha una temperatura che raggiunge 100 gradi. All’estremo opposto, la Grotta del freddo, nella contrada Bukkuram, è rinfrescata da una corrente d’aria a 10-15 gradi. Ci si può sedere, all’ingresso, su una piccola sedia che potrebbe risalire al periodo fenicio.

LA STUFA DI KHAZEN
La stufa di Khazen è quello che resta delle principali terme fenicie sull’isola, una costruzione che viene riscaldata con il vapore che fuoriesce dal sottosuolo e viene immagazzinato in un locale sotterraneo a forma di cupola. Mentre il Bagno Asciutto, nalla contrada Sibà, è diviso da mura antiche in un frigidarium con vista sulle montagne e le terme vere e proprie, con getti di vapore a una temperatura di 38 gradi.

LE FAVARE
Infine ci sono le Favare, spettacolari getti di vapore d’acqua che possono raggiungere 100 gradi e che fuoriescono da fessure nella roccia, rese di un rosso intenso dall’anidride solforosa e dall’acido solfidrico che accompagnano talvolta i getti di aria calda.

INFORMAZIONI UTILI
Pantelleria è collegata alla terraferma da un servizio di traghetti e aliscafi da Trapani e Mazara del Vallo (www.siremar.it oppure www.traghettidelleisole.it). È inoltre servita da un piccolo aeroporto (www.pantelleriairport.it). Per visitarla al meglio è il caso di noleggiare un mezzo proprio, sono disponibili diverse agenzie che mettono a disposizione dei turisti auto, Meari e ciclomotori. Oltre alle spiaggie e alle stazioni termali infatti è molto interessante visitare l’interno dell’isola, coperto di un bosco sempreverde attraversato da interessanti itinerari da percorrere a piedi, a cavallo o in bicicletta. La difficoltà di accesso al mare la rende poco indicata per i bambini, gli anziani e le persone con problemi motori.