Viaggio a Città del Capo in Sudafrica: una città moderna e giovane

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Città del Capo è una metropoli del Sudafrica in piena trasformazione: anche a Città del Capo la globalizzazione ha attecchito. Ci sono i centri commerciali come il Waterfront (dove in realtà ci sono più turisti che capetonians!), la nuova città dello shopping di Canal Walk e il Waterkant: il quartiere considerato il Greenwich Village del Sudafrica, con club gay, ristorantini, boutique etniche.
Città del Capo è un pò il simbolo di questa voglia di nuovo, è il luogo delle possibilità, infatti la chiamano “Mother City“: città-madre di un nuovo mondo nella punta più estrema dell’ Africa. Città del Capo non più d 15 anni fa era in rovina: la zona centrale sui pendii della Lowenhgel (La collina dei Leoni) e del Tafelberg era rimasta arretrata già prima della fine dell’ apartheid. Per decenni il popolo è stato diviso in due dagli afrikaaner che, forti della loro supremazia, volevano trasformarla in un paradiso per bianchi. Oggi sulla vittoriana Longstreet, la strada che dal porto attraversa il cuore di Città del Capo, abitano artisti, musicisti e creativi, soprattutto molti neri: registi di film pubblicitari, professionisti del mondo del computer, stilisti, pittori, ragazzi che preferiscono Città del Capo piuttosto che l’ entroterra poco accogliente.

Sul futuro di Città del Capo oggi incombe la modernizzazione: nuovi club, nuovi lounge-bar, disco-pub e ristoranti. Mentre dal quartiere Kapmalay scendono per le strade pavimentate a sampietrini ragazze ricoperte dal velo. Il centro di Città del Capo è stato bonificato dalle bande e dai pusher che rendevano le passeggiate post-tramonto sconsigliate: sono state installate centinaia di videocamere agli angoli delle strade e nelle zone riconosciute territorio delle spaccio di downtown. Oggi qui sono in costruzione grattacieli, residence-hotel minimalisti, studi e gallerie d’ arte.
Anche il quartiere più vivace di Città del Capo, il District Six, che venne raso al suolo per ripicche economico-sociali (insieme al jazz e alla cultura che vi ruotava dentro), oggi sta tornando ad essere una zona viva, residenziale e perfino di moda. Come a Berlino dopo il crollo del muro, a Città del Capo gli artisti hanno occupato il centro della città: si sono appropriati di edifici in rovina, hanno rimesso in funzione i vecchi teatri e sui terrazzi della Longstreet suonano nuovamente le orchestre jazz.
Città del Capo è oggi una città nuova di zecca e giovane, l’ aria fresca che viene dal mare sa di speranza e divertimento. Da non perdere le spiagge di Camp’s Bay, Bakoven, Bloubergstrand, Muizenberg e, più a sud, Scarborrough dove finisce la schiena del dragone (lunga 50 chilometri) che forma il massiccio del Tafel.

DOVE DORMIRE A CITTA’ DEL CAPO

URBAN HIP HOTELS (www.urbanhiphotels.com): sono la scelta più sofisticata a Città del Capo. L’ Icon e il Circa, uno vicino all’ altro, offrono architetture interessanti, servizi curati e un complesso di comodità unico nel suo genere: negozi, piscina, palestra, uffici, supermercato, ristoranti a un passo da Longstreet e dal Waterfront.

LODGE PORTFOLIO HOTEL (www.thevillagelodge.com): è un altro buon indirizzo dove dormire, ha una bella piscina sul tetto nel cuore di Cape Quarter.

DOVE MANGIARE A CITTA’ DEL CAPO

RISTORANTI IN CENTRO A CITTA’ DEL CAPO:
IL GINJA E LO SHOGA: due ristoranti allo stesso indirizzo (121 Casle street), due piani di prelibatezze.
ZULA BAR&RESTAURANT (Longstreet 194): per musica dal vivo, atmosfere africane e buon cibo.
MAMA AFRICA (Longstreet 178): per un’ esperienza etnica di cibo e musica.

RISTORANTI SUL MARE:
Appena fuori dal centro di Città del Capo, si può andare a Greenpoint, al Waterfront o a Camp’s Bay, zone piene di ristoranti e locali sul mare.