Il titolo della mostra è stato scelto per ricordare l’antichità e l’esperienza religiosa prima giudaica e poi cristiana in terra etiopica. Forse alcuni lo hanno riconosciuto: “Nigra sum sed formosa” rinvia al celebre versetto del Cantico dei Cantici e alla Regina di Saba. Venezia è stata uno dei partner più significativi, tra gli stati europei, dell’impero etiope, a ribadire così la sua funzione di porta di collegamento tra Oriente e Occidente. Questo segna l’assoluta pertinenza della città di San Marco, che è sede di uno dei più importanti e antichi patriarcati d’Occidente, come luogo e scenario della mostra. L’esposizione si presenta come un organico e affascinante “racconto”, imperniato su riconoscibili personaggi: la Regina di Saba; il pittore veneziano Nicolò Brancaleon, detto Marcoreo, documentato alla corte del re Eskender nell’ultimo scorcio del XV secolo; il Re Lâlibalâ (XII-XIII sec.), da cui prende nome la città santa costruita sulle montagne del Lasta, e il re Zar’a Ya’qob del XV secolo.
Per maggiori informazioni:
Nigra sum sed formosa. SACRO E BELLEZZA DELL’ETIOPIA CRISTIANA.
Venezia, Università Ca’ Foscari (sede di Ca’ Foscari Esposizioni)
Orario: 10-18, chiuso il martedì
Tel.: 041.2346947
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