Non è solo una mostra fotografica ma diventa una questione di percezione, o meglio: di attenzione. Si entra distrattamente in un contesto allestito dal giovane artista Igor Eskinja – croato – che attualmente è una delle presenze emergenti a livello internazionale, come da segnalazioni di Manifesta 7, dove Igor Eskinja (giovanissimo! Infatti è del 1975) era presente nell’esposizione di Rovereto. Si può passare tra la differenza fra una fotografia, di certo accuratissima e di grande formato, che in questo caso ritrae una installazione e percepire l’installazione medesima nella sua concreta esistenza. Si susseguono giochi di dimensione visuale, si passa dal bidimensionale per perdersi nel tridimensionale nei complessi interventi, anche se ci si aspettano trucchi estremi per rendere questi effetti sappiate invece che sono estremamente semplici per i mezzi usati. L’indagine di Igor Eskinja si occupa di quella sottile presentazione di cose o di oggetti comuni dove ci si può confondere con la loro presenza all’interno dello spazio espositivo. Esiste una oscillazione evidente ed enigmatica, i lavori installati vengono fotografati, e la dimensione dell’intervento, contestualizzata allo spazio, viene registrata. Le fotografie rendono instabile la relazione fra ciò che è la presenza dell’oggetto e la registrazione fotografica del tutto. Realtà ed apparenza si mischiano per ottenere toni forti, diventando due termini dai confini indecisi, scambiandosi le parti, e lo spettatore nell’atto del percepire deve anche percepirsi. Si assume coscienza di sé, e di quello che stiamo osservando. Igor Eskinja dice: “Il mio interesse va a creare una situazione nella quale uno spettatore cercando di bilanciarsi sui limiti dello spazio crea una certa relazione mentale con lo spazio medesimo nel quale si trova in quel momento”. La sorpresa ha un ruolo fondamentale nel lavoro dell’artista ed è una sorpresa che si nota anche dalla povertà dei materiali usati, che riescono a rispecchiare una acutezza concettuale e un’estrema pulizia formale delle proposte. Che vengono sempre relazionate allo spazio espositivo, come alle superfici che lo delimitano e formano: le pareti, il pavimento, le soglie.
Mese: Marzo 2009
Mostra PENOMBRE ASTRATTE Giorgio Centovalli Esposizione Personale di Pittura, fino al 16 marzo 2009, Città di Castello Perugia
La mostra Penombre astratte è una mostra personale d’arte di Giorgio Centovalli, la ospiterà il Circolo Tifernate Accademia degli Illuminati di Città di Castello, Giorgio Centovalli è un astro nascente dell’arte contemporanea, e recentemente sta conquistato la scena artistica italiana con le sue opere che rispecchiano una singolare esecuzione. L’esposizione propone venticinque opere dell’artista che sublimano il segno sulla superficie dipinta, la mostra è patrocinata dal Comune di Città di Castello ed è sponsorizzata dal dr Massimo Mercati. Le tematiche curate dall’autore riguardano soprattutto la natura e le sue innumerevoli forme, siano essere libere o addirittura fluttuanti. Giorgio Centovalli riesce a creare delle suggestioni visive riportando questa magia in quadri con una certa atmosfera, si capisce che lo studio coloristico è stato messo a punto mediante un raffinato impiego della luce. E’ infatti la luce la svolta di questa atmosfera, questo particolare effetto luministico risalta con le sue ombre naturali, quasi ad anticipare un certo fascino arcano, si sente l’energia cosmica attraverso queste visioni e tutta la forza ci viene comunicata attraverso la luce. Il protagonista della rassegna Giorgio Centovalli è originario di Città di Castello, dipinge sperimentando le differenti possibilità creative dell’olio, lo vediamo dedito alla pittura sin dal 1994 con notevoli risultati. Numerose le sedi in cui ha esposto, soprattutto all’estero. Tra queste occorre menzionare la Galerie Bertrand Kass di Innsbruck, sotto la cui egida Centovalli ha girato l’intera Europa, il Museo Michelangiolesco di Caprese Michelangelo, Torre Strozzi, Palazzo Pretorio di Sansepolcro, Museo delle Bilance di Monterchi, Villa Margherini Graziani, Chiostro del Comune di Apecchio e la Sala del Camino di Citerna. Le sue opere non sono altro che espressioni interiori su un letto di penombre astratte.
Mostra girotondo cambia il mondo, Ritmi Portoghesi fino al 26 marzo 2009, Napoli
La mostra Girotondo, cambia il mondo offre un panorama molto attuale dell’illustrazione portoghese e della poesia per ragazzi attraverso una selezione di illustratori, opere, e autori che mettono in evidenza la grande varietà dei linguaggi che ci circondano, e tecniche, gli stili personali e le varie tendenze in atto, che hanno una grande diffusione in Europa e che hanno conosciuto una nuova fioritura a partire dagli anni Ottanta, questo non ci può che dar conferma che l’arte possa farsi libro e la poesia immagine. Realizzata con la collaborazione del consolato del Portogallo a Napoli, ma anche con la collaborazione dell’Università L’Orientale di Napoli, con la Direzione generale del Libro, con l’Associazione Italia-Portogallo, e naturalmente con la collaborazione delle Biblioteche del Ministero della Cultura Portoghese e l’Associazione culturale Vedere per leggere di Lisbona. Questa mostra Girotondo, cambia il mondo risulta una testimonianza preziosa, parliamo di una civiltà iberica in apparenza un po’ minoritaria rispetto a quella attualmente in Spagna, ma di certo non meno rilevante sul piano letterario e sul piano storico. Il percorso espositivo prevede una mostra a cura di Eduardo Filipe e Ju Godinho, su design di Luìs Mendonça, con catalogo di Rui Mendonça, organizzazione e produzione Ver Pra Ler. In mostra si potranno ammirare circa 120 tavole originali di tredici illustratori diversi, oltre un’ampia selezione di libri portoghesi rivolti all’infanzia e alla gioventù, con una particolare attenzione alla produzione poetica.
Mostra Emozioni, sguardi e altri colori di Michele Saponaro dal 5 marzo al 28 marzo 2009, Genova
La mostra fotografica Emozioni, sguardi e altri colori di Michele Saponaro, viene presentata dall’associazione culturale Arthur presso i propri spazi espositivi, in Salita del Prione a Genova. La mostra Emozioni, sguardi e altri colori ci omaggia di 20 immagini di nudi femminili, l’artista Michele Saponaro ha voluto dare anima al corpo, riprendendo il passaggio dal bianco e nero al colore. Tutti gli scatti sono stati realizzati tra il 1993 e il 1995 in bianco nero sono stati, solo di recente, elaborati al computer. Quindi questa risulta essere un’unione quasi fusione di fotografia e pittura, Michele Saponaro riesce ad esaltare nonostante l’occhio indiscreto e a volte tinte shock, ma ci sono anche tonalità più calde, quasi si possano riconoscere i corpi femminili. La mostra Emozioni , sguardi e altri colori diventa la tappa obbligatoria all’interno di un nuovo percorso creativo, giocando con il corpo, indissolubile dal contenere l’anima. Ed è l’anima di ogni opera a non appartenere all’autore ma appunto alla modella, al quel corpo nudo del soggetto raffigurato. L’occhio dell’artista che potrebbe risultare erotico, ma vi assicuriamo che nulla è più distante dalla realtà, infatti l’artista si distingue proprio per l’occhio estetico nel contesto fotografico, ricercando infine quell’immortalità che soltanto un’opera d’arte può suggellare e riconfermare. Le ambientazioni delle foto le vediamo all’interno di uno spazio essenziale, addirittura appaiono, a volte, come oggetti anche a carattere simbolico. L’ambiente diventa un concetto astratto, perché risulta soltanto un luogo quando invece l’unico luogo che conta è quello dell’anima appunto il corpo. Michele Saponaro è Genovese, ed è un fotografo professionista dal 1969. E’ un fotografo sempre in giro per il mondo, quindi ha avuto l’occasione di lavorare con i grandi della fotografia e questo lo ha portato anche a dei grandi capolavori come “Il risveglio di Paul” e “Nero sentimentale”.