Cinquanta opere contemporanee nella Valle dei Templi di Agrigento, da oggi sino al 3 ottobre

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L’arte contemporanea incontra quella classica nella Valle dei templi di Agrigento da oggi fino al 3 ottobre prossimo. Il progetto, presentato oggi nella sede del Macro-Museo d’arte contemporanea di Roma, è promosso dall’Unesco Italia e dalla casa editrice ‘Il Cigno GG’, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione della Sicilia, la Sovrintendenza ai Beni Culturali siciliana, il Macro, il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e l’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, con il patrocinio del ministero per i Beni e le Attività culturali.

ARTE MODERNA NELLA VALLE DEI TEMPLI
L’iniziativa, che vede coinvolte oltre cinquanta opere d’arte contemporanea collocate tra il Tempio della Concordia, la Porta Aurea con l’omonima villa ottocentesca e il Tempio di Eracle, è volta a raccogliere fondi per il restauro e l’anastilosi (il posizionamento in verticale) del Telamone del Tempio di Zeus. Le opere d’arte donate dagli artisti (da Gregorio Botta a Giacomo Manzù, da Emilio Greco a Piero Guccione, Umberto Mastroianni, Francesco Messina, Toti Scialoja, Daniel Spoerri, Aaron Young, solo per citarne alcuni), verrano poi battute all’asta da Christie’s e il ricavato finanzierà il restauro.

LA VALLE DEI TEMPLI DI AGRIGENTO
Partecipare a questa iniziativa -spiega Gianni Puglisi, presidente di Unesco-Italia- è importante anche come dovere civile”. Puglisi ricorda che la Valle dei templi di Agrigento, insieme con la Villa del Casale di Piazza Armerina, sempre in Sicilia, ”sono i due siti Unesco più visitati. Ed è un grande risultato -sottolinea- considerando che arrivare a Piazza Armerina è un’impresa e arrivare ad Agrigento è quasi un’impresa. E questo -prosegue- dovrebbe fare riflettere quei politici che parlano di cultura come di una vetrina. Parlare di cultura -ribadisce- significa rimboccarsi le maniche per trovare risorse quando in Italia invece queste risorse si tagliano. Ci vuole più attenzione per il grande patrimonio culturale italiano, e la Sicilia, in questo senso, non è subalterna a nessuno. Palermo racchiude tesori di arte bizantina e arabo-normanna unici al mondo. Io -conclude- la definisco una ‘capitale senza tempo’. Nessuna chiesa al mondo ha visto incoronare tanti re e imperatori quanto la sua cattedrale”.

VISITA AI TEMPLI CHIUSI
La grande mostra ‘Arte contemporanea per il Tempio di Zeus’ sarà anche l’occasione per visitare alcuni siti della valle dei templi di Agrigento di solito chiusi al pubblico. Tra questi, spiega Lorenzo Zichichi, presidente de ‘Il Cigno GG’, ”la ottocentesca villa Aurea e la cella del Tempio della Concordia. Per questo dobbiamo ringraziare anche la compagnia di assicurazioni Reale Mutua, che ha coperto il Tempio della Concordia dai rischi di danneggiamenti conseguenti all’accesso dei visitatori in punti delicati della struttura, con una polizza del valore di ben 900 milioni di euro”.
”Il progetto dell’anastilosi del Telamone -spiega Pietro Meli, direttore del Parco Archeologico della Valle dei Templi- nasce nell”800, nei disegni di alcuni artisti che visitavano le rovine dei templi. A metà del ‘700 il Tempio di Zeus era un cumulo di macerie. Nel XIX secolo si iniziò a restaurarlo, ma solo nel 2004 è stato coinvolto l’Istituto Germanico e dai nuovi studi sui frammenti sono emersi nuovi elementi sui Telamoni. Intanto si è scoperto che dovevano essere almeno 8 e di uno di questi abbiamo l’80% dei pezzi”.
L’idea di risollevare questa statua colossale -prosegue Meli- la più grande tra quelle dell’antichità in Sicilia e tra le più grandi dell’intera arte greca, ampiamente condivisa da Puglisi, è dei vertici del Parco e dell’amministrazione regionale dei Beni culturali con in prima linea l’assessore Gaetano Armao e il dirigente dell’assessorato, Gesualdo Campo. Un’iniziativa -conclude- che nasce dall’esigenza di mostrare ai visitatori questo colossale Telamone nella posizione in cui era stato concepito”.