Festival Internazionale di Danza contemporanea, a Venezia dal 26 maggio al 12 giugno

di Redazione Commenta

Per gli amanti della Sesta Arte l’appuntamento è Venezia. Con il Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale, la città degli innamorati si prepara ad accogliere, dal 26 maggio al 12 giugno, i lavori più innovativi di coreografi e artisti provenienti da tutto il mondo. Intitolato Capturing emotions, il Festival diretto da Ismael Ivo si presenta con un cartellone ricco: 36 recite, 5 prime mondiali, 7 prime europee e 8 novità per l’Italia, 20 coreografi e 16 compagnie, cui si aggiunge una nuova sezione “off” dedicata a lavori inediti e sperimentali.

CAPTURING EMOTIONS
Il Festival Internazionale di Danza Contemporanea si inaugurerà al Teatro alle Tese il 26 maggio con Oxygen, la nuova coreografia di Ismael Ivo che vedrà impegnati i danzatori dell’Arsenale della Danza provenienti da Venezia e da tutta l’Italia, ma anche da Francia, India, Russia, Slovacchia, Polonia e Portogallo. Lo spettacolo esplora l’elemento dell’aria sulle musiche rarefatte di Arvo Pärt, che si contrappongono al ritmo pulsante del tessuto sonoro di John Adams nell’esecuzione dal vivo dell’orchestra di Padova e del Veneto. La conclusione è invece affidata a alla presenza carismatica di Bill T. Jones, ideatore di serate che fondono danza, musica e canto, che presenterà una novità pensata per Venezia e la Biennale: “Another Evening: Venice”.

IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI DANZA CONTEMPORANEA
Cuore del Festival, giunto alla sua settima edizione, è quest’anno la ricognizione di un’ampia area geografica e culturale con due focus su Canada e Québec da una parte, Australia e Nuova Zelanda dall’altra, affiancando nomi consolidati come quelli di Marie Chouinard e dei Grands Ballets Canadiens de Montreal a quelli di nuovissime leve per l’Europa come le giovani e dinamiche formazioni dei Kidd Pivot o dei Chunky Move.
I classici della tradizione coreutica di Les Grands Ballets Canadiens de Montréal, le due anteprime europee presentate da Marie Chouinard, una trilogia di Daniel Léveillé, e poi ancora la teatralita’ espressionista di Kidd Pivot, l’assolo d’autore di José Navas e la Wen Wei Dance Company, con uno spettacolo ispirato alla tradizione squisitamente orientale del “piede di loto”, compongono il quadro di una danza vitalissima e sfaccettata, che ha contribuito allo sviluppo della scrittura coreografica non solo di Canada e Québec.
La panoramica del Festival dedicata alle aree del Pacifico spazia invece dalla solista d’eccezione Ros Warby alla ricca compagine della Sydney Dance Company oggi guidata da Rafael Bonachela, dalle profondità ancestrali della danza di Lemi Ponifasio ai giochi di superficie dello spettacolo ipertecnologico di Chunky Move, fino al “physical theatre” di Splintergroup.

LO SPAZIO OFF FESTIVAL
Fuori dal cartellone ufficiale si colloca infine Marathon of the unexpected, lo spazio “off” dedicato alle novità che la Biennale apre all’interno del Festival: tutti pezzi inediti e fulminanti – non più di 15 minuti ognuno – selezionati attraverso un bando di concorso per portare allo scoperto ciò che difficilmente trova visibilità.