Grecia Salentina e Notte della Taranta sulle note di Ludovico Einaudi

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All’ombra degli uliveti e dei frantoi ipogei, delle chiese bizantine e dei casolari dalle ampie arcate, si estende in Puglia, a circa 15 chilometri dal Porto di Otranto, la Grecia salentina (www.greciasalentina.org), una terra dai colori caldi e intensi che comprende 11 comuni della provincia di Lecce (Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Ontranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino) per un totale di circa piu’ di 50 mila abitanti. Famosa per l’eredità dell’antica Grecia che ancora vive nel suo dialetto neo-greco, noto come grecanico o griko, quest’area del Salento ogni anno, in estate, attira migliaia di turisti di tutte le età che si riversano qui per ammirare le sue bellezze al ritmo della Notte della Taranta (www.lanottedellataranta.com), festival itinerante dedicato alla pizzica salentina che nell’edizione 2010 si svolge fino al 28 agosto.

I TARANTOLATI AL CONCERTO DI LUDOVICO EINAUDI
Da Corigliano d’Otranto a Melpignano, un fiume di tarantolati si dispiega tra le piazze e i vicoli dei borghi al ritmo della pizzica per il celebre festival che ogni anno culmina nel concertone finale dell’Orchestra popolare salentina. A dirigerla quest’anno, per la serata conclusiva del 28 agosto, sarà il maestro Ludovico Einaudi.
Quando mi è stata fatta la proposta sono stato subito contento e onorato“, ha detto Einaudi. “Penso a questa avventura – continua il compositore e pianista torinese – come alla costruzione di un palazzo, di una struttura solida e continua all’interno della quale possiamo trovare il giardino, la fontana, gli anfratti, le bellezze e i gelsomini che sono le canzoni del repertorio. Questo palazzo è solido perché si basa su ritmi forti, quelli salentini“.
Una direzione quella di Ludovico Einaudi che, a quanto pare, avrà un carattere sperimentale: “Su questi ritmi – dice – vorrei provare a innestare esperienze di musica elettronica che secondo me hanno molte affinità con la tradizione salentina. Una interpretazione nuova che naturalmente tenga conto della tradizione e rilanci la palla verso il futuro; una interpretazione creativa, che sperimenti questa unione tra ritmi tradizionali e acustici e suoni elettronici. Vorrei coinvolgere altri musicisti dell’area del mediterraneo come Mercan Dede che ha fatto un lavoro tra musica tradizionale turca e innovazione“.

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