Masashi Echigo alla galleria Extraspazio di Roma: il 25 e 26 settembre incontro con l’artista

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Giornate Europee del patrimonio 25 e 26 settembre 2010

Nella storia dell’arte, dalle avanguardie storiche a oggi, sono stati molti gli artisti che hanno lavorato con materiali di recupero e molti, dopo Duchamp, hanno dato nuovo valore e significato agli object trouvés. Altri hanno lavorato sullo spazio mentale, sul rapporto tra pieno e vuoto, tra ciò che è dentro e ciò che è fuori, o ancora sulla memoria dei luoghi e delle azioni.

L’arte di Masashi Echigo
Masashi Echigo un giovane artista nato in Giappone (nel 1982), dove si è laureato in architettura: dopo la laurea è partito alla volta di numerose città europee, con le quali ha instaurato un rapporto di conoscenza e di scambio. Camminando tra le persone e i luoghi ha visto, trovato e scelto diversi oggetti, creando ogni volta singolari installazioni spaziali ed emozionali.
A Roma, nell’estate 2010, l’artista ha visitato la Galleria Nazionale d’Arte Moderna ed è voluto andare dietro le quinte delle sale, per entrare nei magazzini e nei cortili colmi di antichi mobili e scaffalature, da restaurare o da dismettere. Così è nato il rapporto con il museo, la sua storia e i suoi spazi più remoti.
Ciò che ha colpito l’artista è stato il vuoto di quegli scaffali, cassetti, ripiani una volta occupati. Mobili destinati all’archiviazione di carte dell’attività del museo.

L’archivio, luogo dei contenuti e dei contenitori
Ma se l’archivio è un’ aggregazione di documenti prodotti nel corso del tempo da soggetti pubblici o privati per le loro attività, cosa sono i mobili che tali carte contenevano?
E se un archivio si misura in metri lineari che parte ha nella sua storia e in che rapporto sta con lo spazio della sua destinazione? Masashi ha selezionato alcuni di questi oggetti-contenitori, li ha assemblati o svuotati o ancora parzialmente riempiti e poi ne ha duplicato il vuoto degli spazi interni attraverso la costruzione e la giustapposizione di gabbie di ferro.
Spazi vuoti come ombre, silhouettes nella mente dell’artista, rese solide dai parallelepipedi di metallo, per evidenziarne l’antico valore d’uso e l’attuale apparente non senso, il vuoto presente.
Emerge così il loro carattere immanente, di ciò che non esiste al di fuori della realtà di cui partecipa.
L’installazione che Masashi ha realizzato e posizionato sulla scalinata d’ingresso e parte del giardino antistante la Galleria Nazionale, si relaziona con il museo e la sua identità – luogo della memoria e archivio oggettuale della storia dell’arte degli ultimi due secoli – attraverso la costruzione di un’opera che è insieme fisica e mentale. Partendo dagli elementi che ha tratto dal caos Masashi trova un nuovo approccio creativo come artista e suggerisce un’altra possibilità di riflessione all’osservatore contemporaneo.

Su Masashi Echigo
Masashi Echigo è nato a Toyama, Giappone nel 1982; vive e lavora attualmente a Ghent.
Tra le sue mostre personali ricordiamo: nel 2010 The absence, Lokaal 01, Antwerp, Belgio; nel 2009 Masashi Echigo, De Overslag, Eindhoven, Olanda; Appearance, Factory Kunsthalle Krems, Austria; Encounter, Kusthuise SYB, Beeterzwaag, Olanda; nel 2008 Lost Space, Cacaofabriek, Helmond, Olanda.
Il suo lavoro è stato esposto nelle seguenti mostre collettive: nel 2010 Otherwise, Naked State gallery, Bruxelles; The Fifth Element, Gdansk, Polonia; Watou kunst en Poezie Zomer: Past in Present, Watou, Belgio; BAT 10: Beeldenroute Anti-tankgracht, Antwerp, Belgio; Guest ROOM #10, Museum Het Domein Sittard, Olanda; The Morning News, BE- PART Platform voor actuele kunst, Waregem, Belgio; One little Indian, And Then There Were None, La Generale en Manufacture.6, Parigi; nel 2009 Onder Spanning, Zwevegem, Belgio; Watou kunst en Poezie Zomer: Polyphonie, Grenslandhal, Watou, Belgio; nel 2008 Light Project, Foundation B.a.d, Rotterdam.

Il lavoro di M. Echigo è sostenuto con borse di studio dalle fondazioni per l’arte giapponesi Yoshino Gypsum, Asahi Shimbun e Nomura.

Informazioni
Galleria Nazionale d’Arte Moderna
Viale delle Belle Arti 131
00196 – Roma
orario di apertura: 8.30 – 19.30 (ultimo ingresso alle 18.45)
tel. 06.32298221
www.gnam.beniculturali.it