Sempre più giovani alle terme: cambia l’identikit del vacanziero salutista

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Non solo spiagge modaiole, o città che non dormono mai: i giovani ora cercano sempre di più il benessere e si trasformano in veri e propri ‘cacciatori’ di acque della salute, quelle termali. Scende infatti l’età di chi decide di passare le proprie vacanze, in particolare quelle autunnali, fra fanghi e aerosol. Rispetto al passato, infatti, oggi il termalismo non si esaurisce più nella sola domanda di prestazioni per curare le malattie acute e croniche o per la riabilitazione funzionale ma si passa sempre di più alla richiesta di trattamenti per il miglioramento del benessere psico-fisico e alla protezione della salute in senso lato. L’età media di coloro che frequentano gli stabilimenti, secondo i dati di Federterme, si sta progressivamente abbassando. E’ infatti scesa sotto la soglia del 40% l’incidenza degli anziani e si è attestata vicino al 25% quella delle persone con un’età compresa tra i 20 e i 45 anni. Sempre più giovani, quindi, che avvertono il bisogno di prendersi cura del proprio corpo.

Chi passa le vacanze alle terme oggi
Oltre che dei giovani, è andata anche pian piano consolidandosi la domanda di prestazioni termali da parte degli uomini: questi infatti assorbono oggi il 45% dei trattamenti sanitari ed il 21% dei servizi per il benessere. In mezzo a tanti cambiamenti, l’unico elemento che si mantiene relativamente costante nel corso del tempo è il tipo di patologie trattate presso i centri termali: le malattie delle vie respiratorie e i disturbi osteoarticolari continuano infatti a rappresentare ben il 70% del totale dei casi trattati, seguite a lunga distanza dalle affezioni dell’apparato gastroenterico, dalle dermatiti e dalle vasculopatie. Naturalmente, le cure erogate tendono a ricalcare per grandi linee la distribuzione delle patologie, essendo costituite per circa i 3/4 da terapie inalatorie (aerosol, docce nasali, ecc.), fanghi e bagni.

I bagni termali in Italia
Per la sua particolare conformazione geologica, ricca di fenomeni vulcanici, l’Italia è fra i paesi che vantano il maggior numero di aziende termali: nel 2009, in base alle rilevazioni condotte da Federterme, esse ammontano complessivamente a 378 unità, comprese le aziende che, pur disponendo di uno o più stabilimenti, esercitano quale attività principale la ricezione alberghiera. Così come nel precedente biennio, anche nel 2009 all’incremento del fatturato hanno contribuito in misura maggiore i ricavi derivanti dalle prestazioni per il benessere e dalle attività ricettive: essi hanno infatti segnato un aumento del 3,5% nella valutazione a prezzi correnti, superando la soglia dei 367 milioni di euro.
Tanto più se si tiene presente che i prezzi dei servizi forniti alla clientela degli stabilimenti avrebbero evidenziato una certa stazionarietà, grazie soprattutto all’effetto calmieratore esercitato dai listini delle cure e dai pacchetti promozionali offerti ai clienti.