I due lottatori di Michelangelo
“E’ la prima volta che la terracotta lascia Firenze“, ha detto la direttrice della Fondazione Casa Buonarroti Pina Ragionieri ricordando che l’unico spostamento è stato per portare l’opera a una mostra allestita a Palazzo Strozzi, a pochi isolati della sua originaria sede museale. I bozzetti appaiono infatti dai primi inventari di Casa Buonarroti, ma l’averli riposti in passato in piccoli vani ha causato notevoli danni. In particolare proprio a quest’opera così potente e fragile allo stesso tempo. Solo nel 1926 due eminenti studiosi di Michelangelo, Giovanni Poggi e Johannes Wilde, hanno avuto il coraggio di ricostruire la terracotta ormai in pezzi conservati in un sacchetto. E hanno anche iniziato a far luce sulle numerose ipotesi nate sull’individuazione dei personaggi avvinghiati nella lotta (forse Ercole e Caco, soggetto per una scultura da collocare vicino al Davide, ma il blocco di marmo scelto da Michelangelo non era adatto, forse Ercole e Anteo), fino alla decisione, presa proprio dalla Ragionieri, di adottare la semplice dicitura dei due lottatori. Si è trattato di un “recupero importantissimo“, ha concluso la Ragionieri, perché “il bozzetto rappresenta il culmine dell’arte di Michelangelo nel campo dell’opera piccola“.
Spunti utili per individuare sulla cartina le città più romantiche che possiamo visitare
Tutti i dettagli che vanno analizzati da vicino a proposito della Corsica
Approcciamo più da vicino un mondo come quello dei Web tour operator
Il viaggio di nozze, quel momento così speciale, un modo unico per creare, costruire…
C'è una cosa che non bisogna mai fare in crociera e l'esperta di viaggi ci…
Nell'epoca in cui la consapevolezza ambientale si rispecchia ormai in tutti gli ambiti della vita…