Il festival delle luci in India, atmosfere suggestive dal 3 al 7 novembre

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Candele, lampade a olio e spettacoli pirotecnici per festeggiare il Diwali (www.diwalifestival.org), il Festival delle Luci, che si terrà in India dal 3 al 7 novembre, sarà celebrato in tutto il mondo dalle diverse comunità induiste e sikh, oltre che dai giainisti, per i quali il Diwali rappresenta l’inizio dell’anno. Si tratta di una delle più antiche ed importanti feste della tradizione induista, con la quale si celebra la vittoria del bene sul male, della luce sulle tenebre, e, più semplicemente, si rinsaldano i rapporti con familiari e amici.

Il ritorno di Rama
Un evento che offre agli occhi dei visitatori un trionfo gioioso di colori, attraverso le istallazioni luminose e i mosaici di polveri colorate disseminati davanti le case dei quartieri indiani. La leggenda più popolare associata a questa festività è il ritorno vittorioso del re Rama, settima incarnazione del dio Vishnù, nella città di Ayodhya, dopo 14 anni di esilio in una foresta. Il sovrano fu accolto dal suo popolo con file (‘avali’) di lampade (‘diyas’), episodio mitico da cui tra origine il nome della ricorrenza. Un aneddoto che ogni anno, da millenni, rivive nella miriade di luci che per 5 giorni consecutivi popolano le notti indiane. I festeggiamenti iniziano due giorni prima della data effettiva del Diwali, che quest’anno cade il 5 novembre, fissata a cavallo dell’inizio della fase crescente della luna. Il primo giorno, corrispondente nel 2010 al 3 novembre, si chiama Dhan Teras ed è l’antivigilia di Diwali. Secondo l’usanza in questo giornata è di buon auspicio comprare qualche utensile nuovo per la casa, che, per l’occasione, deve essere interamente ripulita.

Le celebrazioni
Alle finestre si espongono statuine del dio Ganesha e della dea Lakshmi, simbolo della ricchezza e dell’abbondanza, la quale secondo la tradizione farà visita in questo periodo alle case piene di luci portandovi prosperità. Segue poi la vigilia di Diwali, detta Choti Diwali, giorno in cui si ricorda Hanuman, dio dall’aspetto di scimmia e a sua volta grande devoto di Rama, che, secondo la tradizione, giunse volando in città per annunciare al popolo l’imminente ritorno del re. Tipici di questo secondo giorno sono dolci ripieni chiamati mithai, a base di farina e miele. Proprietari ed imprenditori in genere li portano in ufficio o in negozio per offrirli ai loro impiegati. Arriva poi il Diwali, che il popolo induista saluta, ancora prima dell’alba, con un bagno purificatore con olii profumati. Si rende poi omaggio all’altare della puja, cerimonia di adorazione che si compie, anche a casa, con l’offerta di riso, frutta, fiori e altri piccoli doni alle statuette delle divinità indù.

La festa per le strade
Un rituale che viene ripetuto al tramonto, prima che faccia buio, insieme con i familiari, abbigliati con sfarzosi abiti tradizionali. Dopo la celebrazione e il banchetto, la festa invade le strade con canti e musiche, illuminando la notte con decorazioni luminose, fuochi d’artificio e i colori sgargianti del popolo indiano. Dopo la chiassosa notte del Diwali, sopraggiunge il quarto giorno, detto Kartik Shuddh Padwa, in cui si celebrano l’amore e la devozione tra moglie e marito. Il quinto è il Bhaiya Dooj, dedicato all’affetto per i propri fratelli e sorelle.