Ponte di Sant’Ambrogio: tutti in piazza Castello per gli O’bej! O’bej!

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La nebbia è sempre più rara a Milano, ma difficilmente rinuncia a presentarsi il 7 dicembre agli Oh bej! Oh bej!. La festa patronale di Sant’Ambrogio, con cui iniziano i festeggiamenti natalizi sotto la Madonnina, è infatti uno degli appuntamenti più importanti per la città e una delle occasioni per incontrare i milanesi doc, le cui strade difficilmente incontrano quelle dei turisti.
Tra le bancherelle sotto il Castello sforzesco, dove la fiera si svolge dal 2007, dopo più di cento edizioni in piazza Sant’Ambrogio, rivive ogni anno una tradizione medioevale (1288). Il suo nome deriva però dall’arrivo da Roma di un nuovo Gran Maestro dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Giannetto Castiglione, nel 1510. Per trovare una buona accoglienza, in un periodo burrascoso nei rapporti tra Milano e il Papato, fa precedere la sua carrozza da pacchi di doni e dolciumi che vengono distribuiti ai bambini. Con questo espediente ottiene un ingresso trionfale alla basilica di Sant’Ambrogio circondato dalla folla in festa che ammira i regali e grida “Oh bej! Oh bej!” (Oh belli! Oh belli! in dialetto).

Le bancarelle più amate dai milanesi
Cinque secoli dopo, hanno preso il posto dei doni di Giannetto Castiglione i banchi di più di cento botteghe. All’edizione 2009 hanno partecipato 58 rigattieri, 24 fiorai, 30 artigiani, 60 mestieranti, 22 banchi di libri e stampe, 12 di accessori d’abbigliamento, 15 di bigiotteria e profumeria, 14 di ferro, rame e ottone, 18 di giocattoli, 12 di pizzi e ricami, 15 di quadri e cornici. A questi si aggiungono i prodotti alimentari più tradizionali, come le caldarroste e le castagne secche “firunatt”.
Questa festa popolare condivide il giorno del Santo con l’appuntamento vip per eccellenza in terra meneghina: la prima del Teatro alla Scala.

Il calendario dell’Opera
Il calendario dell’Opera inizia il 7 dicembre dal 1951, per iniziativa di Victor De Sabata. Nel 2010 sul palco andrà in scena Die Walküre di Wagner per la regia di Guy Cassiers e la direzione d’orchestra di Daniel Barenboim. Se trovare i biglietti è un’impresa difficilissima, è un’esperienza particolare anche solo sedersi in Piazza della Scala (magari al milanesissimo Caffé Trussardi) e vedere la sfilata dei personaggi che si dirigono a teatro tra nobildonne in pelliccia e gentiluomini in frac, un assaggio della Milano bene di fino Ottocento.