Le tradizioni europee del Natale – Parte terza

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La Danimarca è il Paese della birra e a Natale si produce la Julbryg con una gradazione alcolica tra i quattro e i sei gradi, ma nel periodo delle feste si prepara soprattutto il gløgg, un vin brulé con acquavite, uva sultanina, mandorle, zenzero e chiodi di garofano. E’ servito bollente ed è indispensabile per riscaldarsi dal gelo invernale. A tavola, in Inghilterra (www.visitbritain.com/), non mancano mai l’oca e il tacchino arrosto, ripieni di cipolle, mele e i classici cavolini di Bruxelles e le patate arrosto con le salse. Il pranzo di Natale termina poi con mele al forno con zucchero a velo, il tradizionale Christmas pudding, storico e antico budino, e i mince pies, dolcetti rotondi a base di mele, uva sultanina, marmellata di albicocche, strutto e succo di limone, che si degustano con il vino dolce. In Scozia il tradizionale pranzo di Natale prevede brodo di pollo con verdure e salmone come antipasto, tacchino arrosto con cipolla e salvia, salsicce con patate arrosto, carote e cavoli di Bruxelles. Per dessert sono immancabili il pudding di Natale e una crema a base di whisky.

I piatti tipici di Natale in Francia
In Francia (it.franceguide.com) il pranzo di Natale, che si chiama reveillon, il risveglio, varia da regione a regione e prevede ostriche, salsicce, prosciutto al forno, pollo arrosto e dolci decorati con figure di zucchero che ricordano Gesù Bambino. Il cenone più ricco si prepara in Provenza, dove la tradizione vuole che vengano preparati sette piatti di magro, a base di verdura e pesce, e 13 dessert, il numero dei commensali dell’Ultima Cena secondo la tradizione cattolica. Tra questi ci sono i Calissons d’Aix, biscotti ricoperti di glassa con mandorle e scorze di melone e arance candite, e i “quattro mendicanti”: mandorle, noci, nocciole e frutta secca, simbolo dei quattro ordini monastici.