Capodanno nelle cantine della Franciacorta alla scoperta dello Spumante

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Lo spumante è il vino delle feste per eccellenza, simbolo di convivialità e del gusto di stare insieme. Il Capodanno, ormai alle porte, è un’ottima occasione per scoprire la regione vinicola della Franciacorta, la maggior produttrice di spumante in Italia. E’ un viaggio gratificante che permette di conoscere deliziosi borghi, cantine, abbazie, musei e la storia del celebre vino. E’ una delle zone vinicole più famose d’Italia, la Franciacorta, dove lunghi filari di vite disegnano le dolci colline, punteggiate da piccoli castelli, abbazie e ville nobiliari, immerse nel verde di parchi secolari tra il fiume Oglio e la città di Brescia fino alle sponde del lago d’Iseo.

Dove nasce lo spumante
E’ antica la storia di questo territorio, 240 chilometri quadrati di colline che producono 9 milioni e mezzo di bottiglie di spumante all’anno con un fatturato di 140 milioni di euro (seguita dallo spumante Trentodoc con 8 milioni di bottiglie e un fatturato di 70 milioni di euro). Anche il suo nome ha radici nel passato: una lontana leggenda racconta che un nostalgico Carlo Magno, conquistata la città longobarda di Brescia nel 774, non potendo tornare a Parigi per festeggiare San Dionigi, ordinò che la zona fosse chiamata “piccola Francia”.

Le corti franche
In realtà la tesi più plausibile parla di “corti franche” e si riferisce alle piccole comunità di monaci benedettini che nel Medioevo ottenevano in dotazione la terra con l’impegno di bonificarla e di coltivarla in cambio dell’esenzione dai tributi. Risale al 1429, contenuta in uno statuto del doge Francesco Foscari, la prima carta geografica della Franciacorta, che ricalca esattamente i confini dell’attuale territorio: lago d’Iseo a nord, monte Orfano a sud, fiume Oglio a ovest e le pendici delle Alpi Retiche che dividono la Valcamonica dalla val Trompia a est. E’ uno splendido angolo di terra lombarda, calcarea e protetta dal freddo e dall’umidità, un meraviglioso tappeto di vigne generose e curate con passione, prima dai monaci poi dalle grandi famiglie di viticoltori. Qui, tra torri merlate e monasteri pieni di fascino e di storia, si produce uno spumante cru unico, da uve prestigiose di uno solo vigneto, con “metodo classico” di altissima qualità, in grado di gareggiare con i migliori champagne francesi. Lo spumante si ottiene con una prima fermentazione naturale, dove l’anidride carbonica si sviluppa dal vino stesso rendendolo vivace, e con una seconda fermentazione, chiamata “presa di spuma”, che conferisce al vino le famose bollicine, trasformandolo in spumante.

Come nasce lo spumante della Francia Corta
Il metodo è considerato classico quando questa seconda fermentazione avviene in bottiglia; in caso contrario, cioè quando si compie in grandi contenitori, il metodo è chiamato Charmat o Martinotti. Per conoscere il territorio, i suoi vigneti, le aziende vinicole e i borghi con le loro architetture nel 2000 è stata creata l’Associazione Strada del Franciacorta che crea, tutela e diffonde itinerari personalizzati, dedicati alla visita delle cantine e alla degustazione dello spumante e degli altri prestigiosi vini. Percorrere questa strada significa anche scoprire la storia delle famiglie franciacortine (41 sono le aziende che fanno parte dell’Associazione) che con tenacia e determinazione hanno diffuso la produzione del Franciacorta, vini a denominazione d’origine controllata e garantita (docg) famosi in tutto il mondo, come lo spumante Franciacorta docg, il bianco e il rosso Terre di Franciacorta doc.

Il percorso tra le cantine
E’ un percorso tra cantine, aperte nei fine settimana da marzo a giugno e da settembre a dicembre; tra enoteche, pasticcerie, salumerie e wine bar, disseminati un po’ ovunque nei centri storici e in aperta campagna. In questa terra, infatti, non ci sono solo vini prestigiosi e cantine storiche e spettacolari, ma anche antichi borghi dall’incantevole centro storico, abbazie e monasteri, ville e dimore cinquecentesche, cibi gustosi e prodotti genuini, alberghi raffinati e accoglienti agriturismo.

Come si arriva in Francia Corta
Per visitare la Franciacorta si lascia l’autostrada a Rovato e ci si inoltra nella rete di piccole e deliziose strade che attraversano antichi borghi tra filari di vigneti. Il primo di questi centri è Erbusco che ospita lo splendido palazzo Martinengo, oggi Lechi, costruito in stile palladiano tra il XVI e il XVII secolo: durante la seconda guerra mondiale custodì, al riparo dai bombardamenti, molte opere d’arte della Pinacoteca di Brera di Milano.

I produttori di spumanti
A Erbusco sono tanti i produttori di spumante ma in particolare sono due i viticoltori che hanno contribuito a diffondere il vino della Franciacorta: Vittorio Moretti e Maurizio Zanella. Il primo ha riunito in un solo luogo L’Albereta, lussuoso albergo a cinque stelle, il famoso ristorante di Gualtiero Marchesi e le innovative e immense cantine Bellavista che custodiscono milioni di bottiglie di spumante Franciacorta e di altri vini del territorio. Zanella, considerato uno dei protagonisti del “rinascimento enologico italiano”, proprietario della prestigiosa azienda Ca’ del Bosco, ha creato in quattro decenni d’innovazioni e investimenti uno dei migliori spumanti italiani di fascia alta. Visitare le sue cantine è un’esperienza artistica notevole, anche solo partendo dal portale in bronzo e acciaio, la scultura Inno al sole, realizzata da Arnaldo Pomodoro, ed entrando nelle sue cantine, moderne e tecnologiche, dove l’acciaio delle vasche e dei condotti è illuminato da un sapiente gioco di luci blu e dove risaltano quadri, mobili antichi e originali installazioni, come il rinoceronte sospeso di Stefano Bombardieri.

Gli imperdibili
A 3 chilometri da Erbusco sorge Adro con la storica e prestigiosa azienda di Giovanni Cavalleri, oggi tra i massimi produttori di spumante, attiva dal 1450. Nel centro di Adro è piacevole camminare lungo le stradine ancora pavimentate a ciottoli, vie che fiancheggiano i muri di pietra delle antiche case e dell’alta torre a merlatura ghibellina. Un lungo rettilineo attraversa i vigneti fino a Capriolo, borgo raccolto sulla sommità di una collina. All’interno del centro sorgono alcune residenze nobiliari, come palazzo Ochi del XII secolo e palazzo Lantieri de Paratico del XVI secolo, oggi sede dell’omonima azienda produttrice dello spumante Franciacorta. Non lontano merita una visita l’ottocentesca villa Evelina, dove la famiglia Ricci Curbastro possiede un’importante azienda di spumante e altri vini. In un’ala della costruzione è allestito un interessante museo che espone strumenti di lavoro della tradizione enologica franciacortina. Spostandosi verso nord si arriva a Paratico e a Clusane, dove il lago d’Iseo s’addentra tra le alte montagne della val Camonica, e a Iseo, cittadina famosa per il mercato del martedì e del venerdì con coloratissime e vivaci bancarelle.
Dal borgo, lasciato alle spalle il lago, si viaggia in direzione di Corte Franca, comune che raggruppa una serie di minuscole frazioni, tra cui la Timoline, antica corte medievale, area di notevole importanza fin dalla preistoria. Nel suo territorio, infatti, sono stati rinvenuti reperti dell’età del ferro, tracce di palafitte e una necropoli della tradizione gallo-romana. Qui si trovano l’innovativa cantina biologica del Barone Pizzini, immersa nel grande parco di villa Lana con piante secolari e statue e, nel centro storico, il ristorante Santa Giulia, in omaggio al monumento più importante del paese, la chiesetta longobarda di Santa Giulia, appunto.
La strada prosegue verso Borgonato, culla del vino spumante, che ospita la prestigiosa e famosa azienda agricola dei fratelli Berlucchi, in edifici del Duecento, con una cantina decorata da affreschi cinquecenteschi ispirati al mondo del vino. Poco più avanti, di fronte alla chiesa parrocchiale, sorge palazzo Lana, che ospita l’immensa cantina – 15mila metri quadrati – di Guido Berlucchi, cugino dei celebri fratelli viticoltori e il primo, con l’enologo Franco Ziliani e Giorgio Lanciani, nel 1960, a dare inizio alla fortuna della Franciacorta con il suo spumante metodo classico, capace di misurarsi con lo Champagne. Il primo spumante venne chiamato “Pinot di Franciacorta”, usando per la prima volta il toponimo Franciacorta sull’etichetta di un vino; poi venne prodotto il Max Rosé, primo vino spumante “in rosa” d’Italia. Oggi l’azienda vanta 80 ettari a Chardonnay e Pinot nero, a cui si aggiungono altri 500 ettari di piccoli viticoltori della Franciacorta, che nel complesso producono 5 milioni di bottiglie.
Da Borgonato ci si sposta sul versante orientale della Franciacorta dove si attraversa una riserva naturale di 360 ettari che ospita e protegge numerose specie di volatili, fino a Provaglio d’Iseo. Qui, nella cascina Cerreto, sorge la quattrocentesca sede dell’azienda vinicola Bersi Serlini con un bel portico affrescato; non lontano si trova il monastero di San Pietro in Lamosa, eretto dai monaci cluniacensi che nel 1083 arrivarono per coltivare il territorio.
La strada si avvicina a Brescia e attraversa ville padronali e castelli: il più spettacolare è il maniero di Passirano, perfettamente conservato, nato come rifugio dalle invasioni degli Ungari e oggi proprietà dei marchesi Fassati di Balzola che l’hanno trasformato in azienda con prestigiose cantine. Molte sono le residenze nobiliari trasformate in agriturismo e aziende vinicole come le storiche Cantine Villa della famiglia Bianchi nel borgo medievale di Monticelli Brusati, che danno anche la possibilità di soggiornare negli appartamenti ricavati dalle antiche case rurali, Villa Gradoni, e di fare una sosta nella trattoria Il Borgo in Franciacorta, a gestione familiare, con piatti del territorio.
Penultima tappa è Rodengo Saiano, dove sorge la bellissima abbazia di San Nicola, fondata nel X secolo e arrivata a possedere, nel XVII secolo, oltre 360 ettari di vigneti. Da poco è stata ristrutturata e riconsegnata ai monaci olivetani che producono liquori tonico-digestivi a base di erbe officinali. All’interno si trovano anche un istituto per il restauro di libri antichi e un museo che illustra la tradizione del ferro battuto nella zona. L’itinerario della Franciacorta si conclude a Rovato, ai piedi del monte Orfano, cittadina dominata dall’abbazia dell’Annunciata, i cui vigneti sono stati rivalorizzati dalle cantine Bellavista di Erbusco con la produzione di un nuovo vino bianco cru, dedicato all’abbazia dell’Annunciata.