Lo storico Praga di Mosca diventa italiano, trattative con Cavalli

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Ha ospitato la prima delle ‘Tre sorelle’ di Checov, servito birra a Maiakovski e manzo alla Strogonoff agli uomini dei servizi segreti di Stalin. Oggi, il leggendario caffe’ Praga, simbolo di Mosca dai tempi degli zar fino all’era post comunista, potrebbe cambiare volto per sempre e trasformarsi in lussuoso ristorante ‘Just Cavalli’. Lo stilista italiano, amatissimo dai nuovi ricchi russi e di casa a Mosca, secondo la stampa punta ad acquistare o gestire il leggendario locale dalla facciata art nouveau situato nel centro di Mosca, sull’Arbat, oggi una via pedonale puntellata di negozietti per turisti ma una volta cuore della capitale, scelta persino da Stalin per compiere il tragitto quotidiano dal Cremlino alla sua dacia.

Quanto vale il Caffè Praga
Tra Cavalli e Telman Ismailov, l’eccentrico miliardario che al momento possiede il Praga, accordi scritti per ora non ce ne sarebbero. Girano pero’ cifre: 450 milioni di dollari, il valore dell’immobile e del marchio. Nato come taverna popolare nel 1870, il locale fu trasformato nel piu’ raffinato ristorante di Mosca dal ricco mercante Piotr Tararikin, che possedeva il palazzo di fronte e vinse ad una gara di biliardo nel 1896 l’intero edificio, detto anche il “ferro da stiro”.

La storia del Caffè Praga
L’alta societa’ moscovita comincio’ ad affollare le nove sale del Praga, in cui lavoravano i migliori chef e si poteva celebrare di tutto dai matrimoni ai funerali. Per le feste piu’ esclusive, Tararikin ingaggiava gruppi di zingari, i piu’ bravi ballerini e musicisti in circolazione all’epoca. Nel 1901 il locale ospito’ la prima delle ‘Tre sorelle’ di Checov e i successivi festeggiamenti di autore e attori. Dopo la rivoluzione del 1917 il Praga fu nazionalizzato e molte delle sue sale furono occupate da cinema e negozi. Nel 1924 il lussuoso ristorante fu trasformato in mensa e al poeta Vladimir Maiakovski fu chiesto di scrivere uno slogan pubblicitario in versi. “Alla mensa ex Praga regna l’allegria. Qui trovi un buon pasto e un’ottima birra“, recitavano i versi del poeta rivoluzionario.

Il Caffè Praga all’epoca di Stalin
Con l’arrivo al potere di Stalin, che percorreva l’Arbat tutti i giorni per spostarsi dal Cremlino alla sua dacia, il ristorante fu chiuso per motivi di sicurezza e trasformato in una mensa speciale per i servizi segreti. Nel 1955 torno’ agli antichi splendori per celebrare il primo decennio dalla liberazione di Praga dal nazismo. La storia recente del caffe’ di Checov e Maiakovski e’ fatta anche dalle palme di plastica e i pezzi di arredamento kitsch introdotti dal suo attuale proprietario, Ismailov, il miliardario famoso per le sue stravaganze, come far volare Jennifer Lopez a Mosca solo per farsi cantare “Happy Birthday”.

I problemi con l’élite moscovita
Criticato dal premier Vladimir Putin nel 2009 per aver aperto un hotel di lusso in Turchia, la presenza dell’oligarca in Russia sembra non essere piu’ gradita alle alte sfere. Un supermercato che aveva aperto alla periferia di Mosca e’ stato oggetto di un raid della polizia e poi chiuso. Forse e’ anche per questo che il miliardario sta pensando di vendere il Praga. Con Cavalli nel progetto ci sarebbe anche Umar Dzhabrailov, ricco imprenditore ceceno, gia’ candidato alle presidenziali. Proprio in Cecenia tempo fa lo stilista italiano ha presenziato al lancio di un atelier di moda. Il Praga oggi e’ aperto, alcune sale sono chiuse per lavori di ristrutturazione. Ma chi ci e’ andato di recente assicura che la torta al cioccolato inventata li’ in epoca sovietica, una sorta di ‘sacher’ russa con una crema di cioccolato al posto della marmellata di albicocche, ha sempre lo stesso sapore.