Capodanno cinese: fuochi d’artificio nelle città italiane che ospitano le comunità cinesi

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Affari e cultura sotto una cascata scintillante di fuochi d’artificio. E’ la Cina in Italia, che punta a un interscambio di 100 miliardi di dollari nel 2015, tende una mano al Vaticano e festeggia a Napoli il capodanno cinese – la notte tra il 2 e il 3 febbraio – con il piu’ grande spettacolo pirotecnico di sempre fuori dai propri confini. ”Un omaggio del popolo cinese al popolo italiano”, sottolinea all’ANSA (video intervista su Ansa.it) l’ambasciatore della Repubblica popolare cinese a Roma, Ding Wei, annunciando che ‘‘la festa piu’ importante” per i cinesi sara’ celebrata anche a Roma, Milano, Firenze, Cagliari, con gli ”amici italiani”. Siamo nell”’anno culturale cinese”, in Italia che ha promosso ulteriormente i ”rapporti amichevoli” tra i due Paesi, ricorda il diplomatico, e questo e’ uno degli appuntamenti chiave.

Amicizia, affari e dossier
Insieme all’amicizia, ci sono gli affari e dossier ancora aperti, come i rapporti con il Vaticano, con il quale la Repubblica popolare non ha relazioni diplomatiche. Ma C’e una mano cautamente tesa anche alla Santa Sede. ”Per migliorare i rapporti servono gli sforzi congiunti delle due parti”, e’ l’opinione di Ding Wei, per il quale e’ ”benvenuta” la nomina a Segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli di Monsignor Hon Tai-Fai, il primo cinese in un ruolo di vertice del dicastero vaticano competente per le missioni, e che si e’ insediato il 21 gennaio, con l’obiettivo chiaro di ”essere un costruttore di ponti con la Cina”.
Piu’ semplice, e ben avviato, il fronte economia. ”Siamo fiduciosi di raggiungere nel 2015 l’obiettivo di 100 miliardi di dollari di interscambio”, sostiene Ding Wei, anche perche’ negli ultimi anni ”il tasso di crescita dell’interscambio della Cina con il resto del mondo e’ stato del 16%, quello con l’Europa di circa il 17% e quello con l’Italia del 19,3%”. Le relazioni tra Roma e Pechino, ribadisce, ”sono tra le piu’ importanti a livello bilaterale”. E se l’export cinese in Italia supera di quattro volte il made in Italy esportato in Cina, un modo per riequilibrare il rapporto c’e’. ‘

Come riequilibrare il rapporto tra Italia e Cina
‘Sviluppare la presenza delle piccole e medie imprese italiane nel mercato cinese” e trovare ”il modo di promuovere meglio i prodotti italiani”. ”Un passo avanti molto significativo” d’altra parte, sul fronte della cooperazione economica, e’ di questi ultimi giorni. Si tratta del memorandum d’intesa firmato il 21 gennaio tra Eni e Petrochina, la piu’ grande compagnia petrolifera cinese, per lo sfruttamento di gas in Cina, ma anche per una collaborazione a livello internazionale, in particolare in Africa. Secondo l’ambasciatore, ”i beneficiari di questo accordo sono tutti i partecipanti: Eni, parte cinese, paesi africani coinvolti: un accordo che sta a significare come ”la collaborazione sino-italiana abbia superato i confini dei due Paesi”.

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