San Valentino romanticissimo a Montmartre

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E’ amata, vissuta, visitata e percorsa da milioni di persone e ogni volta la capitale francese non cessa di meravigliare, di suggerire nuove sensazioni, di rinnovare l’immediato stupore e di svelare i suoi segreti. Sono tanti i volti di Parigi e ognuno meriterebbe un viaggio a sé, ma per scoprire uno dei luoghi più affascinanti e ricchi d’atmosfera è bene passeggiare tra le vie, le piazze e le scalinate del quartiere di Montmartre, che racchiude arte e storia e che meglio esprime l’anima romantica e creativa della capitale francese.

Montmartre
Da sempre Montmartre è il quartiere degli artisti, per la facilità dei contatti, per la bellezza degli scorci e per il suo spirito bohémienne e multietnico. E’ un quartiere vivace, divertente, sfavillante di luci che ospita i più famosi cabaret e locali notturni della città, come il Moulin Rouge, eppure dominato, in stridente contrapposizione, dalla maestosa basilica del Sacré-Cœur, luogo sacro per eccellenza. E’ il quartiere della Butte, la collina più alta di Parigi da cui si gode un panorama mozzafiato, che ha ispirato artisti come Édouard Manet, Vincent Van Gogh, Pablo Picasso, Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas. Fu proprio in cima alla collina, in un piccolo edificio di place Émile-Goudeau, che l’artista spagnolo dipinse la famosissima tela Les Demoiselles D’Avignon, segnando così la nascita del movimento cubista.

La basilica del Sacro Cuore
Ed è qui che sorge, maestosa, proprio sulla sommità della Butte, la basilica du Sacré-Cœur, eretta tra il 1870 e il 1914 su progetto di Paul Abadie, che la volle somigliante a quella di San Marco di Venezia e a Santa Sofia di Istanbul, splendido esempio di stile neo-bizantino, caratterizzato da un interno arricchito da preziosi mosaici e sculture. Da lontano la chiesa, che domina tutta Parigi, appare luminosa, bianchissima, un faro nella città, perché costruita in calcina prodotta dalla pietra calcarea di Château-Landon, che quando piove è ancora più lucente.
Il suo campanile è alto più di 80 metri e salendo i 237 gradini della scalinata, si raggiunge l’enorme cupola, che ne sovrasta altre quattro minori, da cui si ammira una delle viste migliori e romantiche di Parigi, soprattutto al tramonto. La basilica è un simbolo importante per i parigini che nel corso della storia si sono rifugiati tra le sue possenti mura nei momenti di pericolo: l’invasione tedesca del 1940, la guerra d’Algeria e, più recentemente, il 22 agosto 2009, quando venne occupata da un collettivo dei sans-papiers, gli immigrati irregolari.

Divertimento notturno e trasgressione
Oggi è il principale luogo di pellegrinaggio della regione parigina e il volto sacro di questo quartiere davvero speciale. Montmartre, infatti, è anche il quartiere del Moulin Rouge, il celebre cabaret che ha diffuso il cancan, il ballo immortalato dai manifesti di Henri de Toulouse-Lautrec durante la Belle Époque, e che ancora oggi offre magnifici spettacoli di intrattenimento. Accanto al tempio del cabaret, lungo il boulevard de Clidry fino a place Pigalle, è tutto un susseguirsi di discoteche e locali di tendenza, come Le Folie’s Pigalle, consacrati al divertimento notturno e spesso alla trasgressione. Molto numerosi sono anche i bistrot, i caffè e i ristoranti storici che si concentrano in place du Tertre, la piazza dei pittori e il punto più alto – e caotico – di Parigi. Tutt’intorno strette viuzze e ripide scalinate, che offrono molti scorci sulla città, pullulano di artisti, caricaturisti e ritrattisti che ricoprono di cavalletti ogni angolo.

La Parigi nei quadri dei grandi artisti
Scendendo, oltre rue Lepic, ci si imbatte nel Moulin du Radet e poi nel Moulin de la Galette, gli unici due mulini a vento rimasti dei 30 di Montmartre, quest’ultimo reso celebre dal noto quadro di Pierre-Auguste Renoir. Di grande interesse è anche il patrimonio artistico custodito nei più importanti musei della zona: Musée du Vieux Montmartre, situato in un edificio del 1600, che ripercorre la storia del quartiere attraverso quadri, stampe e ricordi storici e ospita opere di artisti che abitarono nella zona; Musée d’Art Naïf Max Fourny-Halle St.-Pierre (www.hallesaintpierre.org), sede di mostre tematiche, che raccoglie esempi di arte naïf. E ancora l’Espace Montmartre Salvador Dalí (http://daliparis.com), che espone più di 300 opere dell’eclettico pittore e scultore surrealista, con musica di sottofondo e commenti dello stesso autore catalano; e il Musée de la Vie Romantique (www.vie-romantique.paris.fr), museo circondato da un romantico giardino dell’Ottocento, ricco d’atmosfera, che espone dai gioielli di George Sand agli allestimenti firmati Jacques Garcia.

I ristoranti e i posti romantici
Passeggiare per le strade di Montmartre è come stare a Parigi e altrove nello stesso tempo: basta attraversare il ponte di rue Caulaincourt, sopra il cimitero di Montmartre, lasciarsi alle spalle la rumorosa place de Clichy, che si respira un’atmosfera speciale, intima, romantica. Nel lato che confina con boulevard Barbès si apre il quartiere nordafricano e multietnico, mentre da place des Abbesses e lungo le strade limitrofe si entra negli angoli più nascosti, ben descritti nel film Il favoloso mondo di Amélie. Qui è tutto un alternarsi di boutique, negozietti, gallerie d’arte e terrazze di bistrot. Poi salendo lungo la rue Lepic si arriva sull’altro versante della collina, la parte borghese di Montmartre, con avenue ]unot dove gli amanti dell’architettura possono ammirare al civico 15 la casa del poeta dadaista Tristan Tzara, opera dell’austriaco Adolf Loos.

Due cuori e un calesse
Gli inguaribili romantici, qui a Montmartre, hanno anche la possibilità di attraversare il quartiere in carrozza. E non con una qualsiasi ma con quelle delle fiabe, che i parigini ultimamente stanno riscoprendo soprattutto per andare a sposarsi. Philippe Delon, infatti, ha creato Paris Calèches, un servizio per matrimoni a bordo di un elegante calesse bianco trainato da un cavallo, che è possibile noleggiare anche per le passeggiate più romantiche, magari proprio nel giorno di san Valentino.