Vacanze 2012? Aumenta il fenomeno dei contraccettivi last minute

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Se ne parla già da settimane ma con l’arrivo della bella stagione e le prime ferie, potrebbe essere emergenza. Si perché in questo 2012 gli esperti sono più preoccupati per un fenomeno in costante crescita: l’uso di contraccettivi last minute che potrebbero peccare in quanto a sicurezza e creare danni alla salute con l’abuso. In generale durante le ferie gli incontri casuali, portano sempre ad un boom della contraccezione d’emergenza e solo nel 2011 si è registrato un incremento pari ad un più 12 per cento. Questo il dato rispetto all’inverno, mentre sono state vendute almeno 34.000 confezioni ad hoc. Lo scorso anno sembrava tutto andare bene fino a quando a settembre si è scatenato il panico tra gravidanze indesiderate e un incremento di malattie sessualmente trasmissibili. Ne hanno avuto la meglio i ginecologi con un più 30 per cento di visite prenotate.

Della contraccezione d’emergenza non è mai il caso di abusare come è stato ribadito durante il Congresso nazionale congiunto di Sic (Società italiana della contraccezione) e Fiss (Federazione italiana di sessuologia scientifica) che si è svolto qualche settimana fa a Taormina. Non si può scegliere insomma la contraccezione d’emergenza come una routine se si è trascorsa una notte a rischio durante le vacanze e quest’anno i numeri potrebbero essere veramente preoccupanti. Tanto vale informare adesso che ancora siamo solo all’inizio della bella stagione.

 

Per quanto riguarda il sesso, poi, i giovani sembrano essere sempre più libertini e imprudenti e i comportamenti pericolosi per la propria salute e quella del partner non si contano. Nel 31 per cento dei casi, ad esempio, non si usa alcuna protezione in vacanza così come nella vita di tutti i giorni, in più continua ad abbassarsi l’età del primo rapporto sessuale che oggi è giunto intorno ai 15 anni. Ancora, aumenta il numero dei partner che se fa ritrovare una libertà sessuale, dall’altro mette maggiormente in pericolo. Si moltiplicano le interruzioni volontarie di gravidanza che anche se sono in calo in Italia in linea generale, raggiungono una percentuale di circa 7 casi su 1000 tra le under-20.