I viaggi degli italiani e il redditometro

di Redazione Commenta

In un periodo in cui si cerca di risparmiare, certe misure creano maggiori psicosi e non incentivano di certo i viaggi. Succede, ad esempio, con il redditometro che preoccupa e non fa certo bene a tour operator e agenzie di viaggi e ancora di più ai clienti, di ceto medio basso e peggio ancora alto. In generale, rappresenta un colpo pesante per il turismo e per il suo giro di affari.

In effetti, negli ultimi mesi i guadagni sarebbero diminuiti del venti per cento e il motivo sarebbe questo. Secondo gli esperti del settore, le richieste e i controlli preventivi che sono presenti in Italia, in Europa non esistono almeno in tali formule ed, infatti, le cose sono decisamente migliori. Sarebbe quindi auspicabile trovare il modo di far risollevare il turismo con incentivi e promozioni e non con misure drastiche che spaventano.

Qualche esempio? L’introduzione in molti luoghi della tassa di soggiorno, l’impossibilità di pagare con contente cifre che superano i mille euro, limitano la libertà individuale e possono avere direttamente degli effetti sull’organizzazione di una vacanza. Il redditometro, comunque, ha potere limitato ancora sulle piccole prenotazioni per cui il peggio è stato evitato, ma le preoccupazioni per il futuro per chi lavora in questo ambito da anni, ci sono. Il 2013 comunque non promette niente di buono, si spera in un nuovo governo ma senza troppi entusiasmi. Un fattore curioso, perché tutti amano partire, ma le condizioni economiche e quelle fiscali spesso lo impediscono in un certo qual modo. Per chi se ne infischia di tutto e decide comunque di preparare la propria valigia, diminuiscono comunque le distanze e si cerca di andare al risparmio. Questo a partire dal volo e fino ad arrivare al soggiorno e alle eventuali escursioni. Sarà un anno migliore? Al momento sembra di no, ma siamo qui ad attendere che qualcosa cambi anche riguardo ai soggiorni all’estero.