Mangiare in Polonia: le nuove tendenze

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La cucina polacca si evolve, forse più di altre e le nuove tendenze a tavola sono molto interessanti. In generale, comunque , si tende sempre a coniugare tradizione, prodotti locali di diverse regioni e nuove tecniche. I metodi utilizzati non di rado, dunque, prendono spunto dai migliori ristoranti del mondo. Del resto, moltissimi chef locali, proprio per aprirsi a nuove tendenze negli ultimi anni si sono accostati ad altri colleghi che lavorano in Francia, Inghilterra, Danimarca, Italia e tornando in patria hanno potuto aprire i loro ristoranti forti di una certa esperienza. 

Oggi in Polonia lo chef più interessante è famoso è Wojciech Modest Amaro, premiato come Chef de l’Avenir dall’International Academy of Gastronomy nel 2008. Ha grande esperienza perché ha vissuto fianco a fianco con grandi chef del settore come Ferran Adria (Elbulli), Jannick Alleno (Le Murice), Rene Redzepi (Noma). Nel suo ristorante atelier i prodotti sono ovviamente sempre freschissimi e le tecniche culinarie utilizzate all’avanguardia. Molte sono le pietanze proposte a base di pesce di fiume e selvaggina, funghi, bacche, frutti di bosco.Nel 2012 l’Atelier Amaro ha ricevuto la nomination per l’assegnazione della prestigiosa stella dalla Guida Michelin. In più, lo stesso chef è stato tra gli  organizzatori partecipanti all’edizione Cook it Raw, movimento nato casualmente nel 2009, durante il summit sui cambiamenti climatici organizzato a Copenhagen. La particolarità è una specie di  approccio ecologico al cibo.

L’estate trascorsa, invece, alcuni tra gli esperti di cucina più famosi in loco come René Redzepi (del Noma di Copenhagen), Albert Adrià ( del Tickets di Barcellona) e Inaki Aizpitarte (dello Châteaubriand di Parigi) hanno scelto la regione di Suwalki, situata nella Polonia nord-orientale, per i loro “piatti sperimentali”. Per quanto riguarda, invece, Wojciech Amaro sta progettando la prossima apertura di un laboratorio e un negozio con prodotti creati e cercati da lui stesso in Polonia.

Photo Credit: Ente del Turismo