Il clima delle Maldive e la barriera corallina a rischio

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La flora e la fauna marina delle Maldive sono note anche a chi non ha avuto, come noi, ancora la fortuna di scoprire questo paradiso. Un pò meno varia è la vegetazione, ma è solo un dettaglio di fronte ad uno spettacolo della natura incredibile che ha portato l’atollo di Baa ad essere riconosciuto nel 2011 Riserva Mondiale della Biosfera dell’Unesco. Basta praticare del semplice snorkeling per veder sfrecciare anche in acque basse, oltre 2.000 specie di pesci diversi e sentirsi praticamente dentro ad un acquario dalle dimensioni gigantesche. Ci sono quelli piccoli da barriera e quelli più grandi come mante, murene e squali. In generale l’ecosistema locale è molto delicato, basti pensare allo sbiancamento dei coralli seguito all’arrivo di El Nino il quale nel 1998 ha portato ad un pericoloso innalzamento delle acque.Una delle minacce più gravi per le Maldive resta poi il surriscaldamento globale oltre che l’inquinamento. Il clima di questo angolo di mondo è tropicale con due differenti stagioni. Diciamo subito che il periodo migliore per giungere sarebbe quello compreso tra novembre e febbraio, ma diciamo subito che è piuttosto relativo. Pensate che noi siamo stati a fine novembre, ma ha piovuto per buona parte del nostro soggiorno. C’è la stagione secca che è detta Monsone “iruvai” cioè di Nordesr che va da aprile a dicembre e quella umida con il Monsone “Hulhangu”, di Sudovest da maggio a novembre. Nella stagione secca c’è molto sole e brevi piogge ed è il momento migliore per le immersioni. Nella stagione umida, invece, le precipitazioni sono torrenziali, ma è il periodo in cui arrivano molti appassionati di surf perché non mancano le onde. Non mancano però giorni di sole e di cielo super azzurro ed ecco perché i fortunati, giungono alle Maldive pagando di meno ma vantando la presenza di giornate splendide e soprattutto impreviste.