Le acque di Merano: itinerario non convenzionale

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Merano è una città famosa non solo per i mercatini natalizi o la possibilità di praticare numerosi sport invernali, ma anche per le sue acque: andare alla scoperta delle acque di Merano, in un percorso che unisce la bellezza della natura, al benessere delle aacque, è l’ideale per chi ama una gita fuori dall’ordinario. In primis si segmala che la città di Merano dispone di ben 69 fontane ed esiste anche una passeggiata denominata La via delle fontane che consente di visitare la città facendo tappa presso le stesse sorgenti. Un tempo esistevano ben tre bagni pubblici, mentre, oggi, l’elemento acqua è il cuore delle note Terme Merano, con le numerose piscine coperte e scoperte. I trattamenti, molti dei quali a base di prodotti tipici locali, le saune e gli spazi wellness, possono davvero aiutare a rigenerarsi, ammirando le montagne sullo sfondo della città.

Spostandosi appena fuori dal centro, 84 chilometri di sentieri costeggiano i canali d’irrigazione dando vita ai sentieri delle rogge meranesi o Waalwege. Si tratta di un percorso in otto tappe con punti d’interesse e luoghi panoramici, ideali per le famiglie e per chi ama escursioni tranquille, perché consentono di rilassarsi e di godere pienamente della natura circostante, dei frutteti, delle chiesette e dei castelli. L’acqua della città di Merano proviene per il 99% da fonti sorgive e viene utilizzata per moltissimis copi, non solo terapuetici: viene ad esempio prodotta anche la birra Forst.

Spostandosi a Gargazzone, si trova la piscina naturale, costruita come un piccolo ecosistema in grado di fornire acqua pulita senza l’uso di cloro. Le vasche sono divise in due zone: la prima destinata alla balneazione e la seconda denominata Nettuno, cioè il filtro della piscina che corre lungo tutto il perimetro della piscina ed è piena di alghe, piante acquatiche e sassi che costituiscono il filtro stesso. Infine, bisogna ricordare la pratica della pesca, soprattutto con la mosca, dove sono utilizzate esche artificiali che non pregiudicano la vita del pesce, che può essere ributtato in acqua in qualsiasi momento. Il rispetto delle tante specie che popolano le acque dei fiumi e dei laghi della Val d’Ultimo, come il torrente Valsura e il lago di Fontana Bianca è garantito dalla limitazione di poter portare a casa soli tre pesci al giorno. Una delle mete preferite per gli appassionati di questo sport è il lago Verde: a 2.529 mt. s.l.m. è il più alto delle alpi, raggiungibile soltanto a piedi, con circa 90 minuti di cammino.

Fonte e foto credits: Press Way