Italiani in vacanza, il risparmio non è di casa

 Il 40% degli italiani si considera abbastanza bravo a risparmiare quando organizza le proprie vacanze ed il 49% si dice addirittura molto bravo e capace di accaparrarsi tutti gli sconti e le migliori offerte disponibili. Ma la realtà sembra ben diversa. A rivelarlo è il portale Expedia che ha intervistato oltre 500 maggiorenni. La ricerca evidenzia però come gli italiani si caratterizzano per il minor numero di giorni a disposizione per i propri viaggi rispetto agli utenti delle altre nazionalità e per la disponibilità a spendere di più per singola notte di soggiorno in hotel.

Italiani in vacanza: cosa non si fa per lo sconto

 Prenotazioni con nomi altisonanti, finta luna di miele o lamentele senza fondamento su presunti disservizi in hotel: cosa non si farebbe per avere un po’ di sconto o un trattamento privilegiato anche in vacanza. Secondo una ricerca di Hotels.com condotta fra duemila viaggiatori europei, un turista italiano su quattro non avrebbe problemi a mentire in vacanza pur di avere un trattamento “di favore”, anche se fra i più “furbi” ci sono soprattutto spagnoli e i norvegesi. La maggior parte dei turisti intervistati ha affermato in realtà di essere abbastanza restia a mentire per risparmiare quando viaggia. I più onesti sono danesi e tedeschi: rispettivamente circa l’86% e il 75% degli intervistati di questi Paesi ha dichiarato che non riuscirebbe mai a mentire per ottenere vantaggi e servizi gratis.

TRASPORTI. Ricerca Censis: i pendolari d’Italia sono quasi un quarto della popolazione

 Quasi un quarto della popolazione italiana vive da pendolare. In Italia i pendolari sono più di 13 milioni e hanno registrato con un vero boom fra il 2001 e il 2007, quando il loro numero è aumentato del 35,8%, pari a 3,5 milioni di persone in più. Si spostano soprattutto in automobile (circa il 70%) e in treno. I lavoratori italiani impiegano in media 72 minuti per gli spostamenti giornalieri di andata e ritorno, un tempo che corrisponde a 33 giornate lavorative all’anno. Fra le cause che hanno accentuato il pendolarismo non ci sono solo l’aumento degli occupati e degli studenti iscritti all’università ma anche un fenomeno di “diffusione abitativa” che ha cambiato le concentrazioni urbane e spostato molti cittadini nei comuni dell’hinterland. È questa la fotografia che emerge dalla ricerca del Censis “Pendolari d’Italia”. I pendolari in Italia sono più di 13 milioni, pari al 22,2% della popolazione residente, e sono aumentati fra il 2001 e il 2007 del 35,8%. Gli spostamenti quotidiani per motivi di studio o lavoro hanno conosciuto, rileva il Censis, una crescita straordinaria legata all’evoluzione sociale ed economica del paese: sono aumentati gli occupati, sono aumentati gli iscritti all’università e soprattutto si è dispiegato un fenomeno di “diffusione abitativa” che ha cambiato le aree urbane. Dal 2000 a oggi ci sono stati oltre 5 milioni di acquirenti di case: non solo boom immobiliare, perché il rincaro dei prezzi delle case ha spostato nell’hinterland ampie fette di popolazione. Si contano 2 milioni 138 mila pendolari metropolitani. Di giorno la popolazione delle 13 grandi città d’Italia (quelle con più di 250 mila abitanti) passa da 9 milioni 300 mila persone a 11 milioni 450 mila: più 23% quotidiano.

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