Firenze Gelato Festival: dal 25 al 29 maggio i gelatieri d’Italia si sfidano a colpi di gusto

 Firenze capitale del gusto per l’estate 2011. E’ la sfida lanciata dalla seconda edizione del Firenze Gelato Festival dopo il successo registrato lo scorso anno quando in 400 mila assaggiarono i gusti dei maestri gelatieri fiorentini. Quest’anno la manifestazione in programma dal 25 al 29 maggio sbarca in Oltrarno per coinvolgere ancora di più cittadini e turisti. Oltre 50 i gelatieri coinvolti che lavoreranno in diretta per il pubblico in laboratori a vista. Protagonisti del prodotto ghiacciato più goloso creato a Firenze ai tempi dei Medici non solo i maestri gelatieri fiorentini ma anche torinesi, milanesi, salernitani e siciliani, oltre che pisani e aretini. Saranno presenti anche i Gelatieri Associati del Triveneto.

Firenze Gelato Festival
Al centro della manifestazione le creazioni dei migliori gelatieri fiorentini e italiani che lavoreranno sotto gli occhi del pubblico del Festival per far scoprire i segreti di un prodotto 100% Made in Italy, oltre ad un calendario ricco di eventi per tutti i gusti. Tra le novità una Gelatocard ricaricabile, una nuova piazza da trasformare in villaggio artigianale del gelato, in vetrina le frontiere più innovative del dolce ghiacciato e un percorso tra le gelaterie ancora più ricco. Provare per credere! Altra novità sarà l’orario allungato: gli stand dei villaggi saranno aperti tutti i giorni dalle 12 alle 24.

Primavera nei grotti ticinesi: la buona tavola nei locali rustici

 Anche la Svizzera ha le sue ‘fraschette’. Una delle attrattive gastronomiche più piacevoli del Canton Ticino è rappresentata dai ‘grotti’, locali rustici situati in zone tranquille e ombreggiate. Offrono una cucina tipica e un ampio piazzale adibito a servizio esterno con tavoli e panche, solitamente in sasso, dove si mangia all’ombra di una pergola. Vi si servono solitamente prodotti e piatti nostrani: salumi e insaccati casalinghi (salame e mortadella in particolare), minestrone, risotto, pesci in carpione, polenta con stufato, cazzöla e naturalmente vari formaggi e formaggini. Dal ‘boccalino’ si sorseggia un buon Merlot o la “gazzosa”, la bevanda locale prodotta da diverse piccole aziende.

La cucina prealpina
Quella ticinese è una cucina che affonda le proprie radici nella cultura e nella tradizione prealpina, soprattutto lombarda. Pur con queste influenze, che si ritrovano puntualmente in moltissime ricette, quella ticinese si può però definire a pieno titolo come «cucina regionale», poiché basata su prodotti della regione. D’altra parte, che il Ticino sia una terra vocata alla gastronomia lo dimostrano personaggi illustri che hanno fatto la storia della cucina, come il cuoco Martino Rossi, chiamato in seguito Martino de Rubeis, nato a Torre in Valle di Blenio.

L’Italia vista dai turisti europei: non solo buon cibo, arte e paesaggi

 E’ vero che l’Italia è riconosciuta in tutta Europa per la sua gastronomia, per il ricchissimo patrimonio artistico-culturale e per la sua affascinante “dolce vita”, ma non mancano le discrepanze tra il giudizio che noi abbiamo del nostro paese e quello che hanno invece gli altri europei. Hotels.com, leader nella prenotazione di hotel online, ha indagato, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, quali sono le caratteristiche distintive del nostro paese e le città che più le rappresentano, sia secondo gli italiani che secondo i turisti europei… e le sorprese non mancano!

La gastronomia
Iniziamo dalla gastronomia. Che i piatti della cucina italiana siano rinomati in tutto il mondo è cosa nota, ma quello che emerge dalla ricerca di Hotels.com è che non riscuote un plebiscito unanime! Il 46% dei viaggiatori europei non ha dubbi sul fatto che la cucina nostrana sia la migliore, ma i francesi e gli spagnoli, ad esempio, preferiscono di gran lunga la propria alla nostra. L’85% degli italiani mette al primo posto la cucina di casa, impareggiabile per varietà e qualità delle materie prime, mentre tra gli europei che amano particolarmente i manicaretti tricolori si distinguono svedesi (85%), danesi (80%) e olandesi (73%). La medaglia d’argento invece spetta alla cucina francese, votata come migliore in Europa, oltre che dai cugini d’Oltralpe, anche dal 65% degli irlandesi e dal 54% dei norvegesi.

Italiani in vacanza all’estero: non solo spaghetti ma tante specialità locali

 Italiani all’estero avidi e curiosi di sperimentare in campo gastronomico: altro che campanilisti, 9 su 10 quando viaggiano in altri Paesi provano la cucina locale “per principio” e chiedono soprattutto le specialità del luogo. Lo rivela un’indagine di Hotels.com (http://it.hotels.com), servizio online per prenotare alberghi. Vero è che non si rinuncia per lungo tempo a caffè, pasta o pizza (i piatti più rimpianti dagli italiani all’estero), ma dalle domande rivolte a 3mila viaggiatori di tutto il mondo emerge che gli italiani sono tra coloro che quando si trovano in vacanza all’estero desiderano maggiormente assaggiare le pietanze locali: il 93% a fronte della media complessiva dell’87%.

Itinerario di viaggio in Normandia, sulle orme golose del Calvados

 Si fa presto a dire di amare la “cucina francese” se poi si esita davanti a una terrina di piccione, una dozzina di lumache o una tartina al fois gras. Il Calvados, nella Bassa Normandia (www2.normandie-tourisme.fr/sito-normandia-109-6.html), è il non plus ultra del mangiare d’oltralpe, per non parlare del liquore che prende il nome dalla regione, al centro in questo periodo dell’attività contadina per la raccolta delle mele. Bastano pochi giorni per un tuffo in questo mondo antico di sapori e cultura popolare che alle sue tradizioni ha dedicato una strada, la Route des traditions (65 chilomentri, www.calvados-tourisme.com/fr/2/0/routes-thematiques/presentation/la-route-des-traditions) a partire da Aunay sur Odon, Caumont l’Eventé, Villers Bocage o Saint Martin des Besaces.

Cilento Plein Air: dal 25 al 27 giugno, gastronomia nella natura con piatti tipici

 Si terrà in Cilento, nei giorni 25,26,27 giugno prossimi uno degli eventi più attesi dell’estate outdoor: è Cilento Plein Air, occasione per stare nella natura e mangiare i piatti tipici del Cilento insieme alla popolazione locale. Li riconosci spesso al primo sguardo. Cordiale, sincero e compiaciuto solo per il fatto che tu sia giunto lì, e chieda di conoscere le storie, i percorsi, le ricerche che stanno a monte delle eccellenze gastronomiche che si trovano solo in queste strutture agrituristiche.

Associazione Taribari per promuovere il turismo enogastronomico in Sardegna


Taribari è un progetto. Taribari è un’idea su un modo differente di godere delle cose buone della vita e del tempo libero. Taribari è Barbara Vargiu esperta di turismo enogastronomico, assaggiatrice e madre. Taribari è Antonio Canu, giornalista, esperto di musica, assaggiatore. Taribari è Piero Careddu, chef, ristoratore, scrittore di vino e cucina. Taribari è la dolce utopia che tutti gli esseri umani riescano ad andare oltre il concetto di cibo come consumo e sopravvivenza. Taribari era una bettola parigina fulcro di alcuni libri di Joseph Roth; dentro Taribari vivevano diseredati e esuli russi sfuggiti dalle persecuzioni delle polizie zariste; c’era un piatto caldo ad ogni ora del giorno e della notte e un orologio eternamente rotto che segnava sempre un tempo che si era fermato…