Papua Nuova Guinea, un viaggio tra fondali incantevoli e vegetazione

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La Papua Nuova Guinea, resta ancora relativamente poco conosciuta a livello turistico ed uno dei motivi per i quali è “salva” dall’eccessivo sfruttamento, in questo senso, è l’elevato costo per raggiungerla.Inutile dirvi che ne vale del tutto la pena, ancora di più se amate le immersioni e potete concedervi un “giro” tra i fondali locali ancora quasi inesplorati.Tra le zone più interessanti da vedere durante un viaggio in Papua Nuova Guinea, c’è Rabaul, ad un’ora dalla capitale. E’ stata una importante base giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale e qui, ancora, si trovano moltissimi relitti tutti da scoprire e vero sogno per gli amanti del mare e delle avventure. Se ne trovano almeno 140, se parliamo anche di quelli che si possono osservare a terra. Tutti o quasi, sono perfettamente conservati. La barriera corallina è superba e selvaggia ed è composta da madrepore di forme diverse e affascinanti.

Molti sono gli esemplari di pesci, gorgonie e alcionari hanno colori incredibili e rimanere affascinati non è per nulla strano. Se cercate fondali meravigliosi, ovviamente, qui non resterete delusi, ma di sicuro dovrete raggiungere l’area di Walindi. Qui enormi pinnacoli creano delle caverne o gole in cui si trovano tante specie di spugne e coralli.Intorno specie marine anche rare che è un evento vedere passare.

La temperatura minima dell’anno, che comunque non va sotto i 23 gradi e si raggiunge proprio in queste settimane, a settembre. Dopo comincia piano piano a salire ancora. Per quanto riguarda, invece, le ore di luce, sono massime nel periodo di luglio-settembre e riguardano circa dieci ore al giorno. Sono minime, invece, tra gennaio e febbraio con sole sette ore. La Papua Nuova Guinea, vanta un prestigioso titolo: è la seconda isola più grande del mondo dopo la Groenlandia ed è ancora un tratto di mondo paradisiaco che, per fortuna, l’uomo non è riuscito a rovinare.