Vacanze ai Caraibi: l’isola di Barbados e gli atolli dell’Oceano Atlantico

di Redazione Commenta

Da lontano l’isola di Barbados, tra il mar dei Caraibi e l’oceano Atlantico, appare come un atollo bianco, luminosissimo. Si scorge subito lungo la sua costa una striscia spettacolare di sabbia bianca,lambita da acque cristalline, quasi innaturali e puntellate da alte e frondose palme di cocco. E’ un richiamo irresistibile per chiunque ami il sole, il mare e la tranquillità. Oggi sull’isola, che nasconde piccoli promontori e tante piantagioni al suo interno, sono presenti ancora circa 700 differenti specie di piante e fiori.

A BARBADOS SI PARLA INGLESE
A differenza della maggior parte delle isole caraibiche, controllate da varie potenze coloniali, Barbados rimase sempre sotto il controllo inglese. E il motivo fu principalmente geografico: mentre le isole delle Antille formano un arco convesso, quindi protetto, rivolto verso l’oceano Atlantico, Barbados è l’unica terra spostata verso l’esterno dell’arco e, quindi, battuta dai forti venti atlantici. I velieri che volevano attraccare ai suoi porti erano costretti a navigare contro vento, quindi con notevoli difficoltà. Eppure, ancora una volta, questa posizione geografica ha fatto la differenza e ha segnato il destino dell’isola. Diversamente dalle altre dell’arco caraibico, Barbados si trova fuori dalla abituale rotta degli uragani, nonostante tutte le strutture turistiche siano costruite secondo criteri anti-uragano.
Nel 1966 l’isola si è completamente resa indipendente dal Regno Unito, anche se continua a far parte del Commonwelth. Il commercio dello zucchero oggi non è più un grande affare e la principale fonte di reddito dell’isola è diventata l’industria del turismo, con quasi mezzo milione di visitatori che ogni anno sceglie di trascorrere le vacanze in questa piccola Inghilterra sotto il sole dei tropici.

LE SPIAGGE PIU’ BELLE
Quasi tutti i visitatori scelgono la costa occidentale dell’isola, caratterizzata da lunghe spiagge bianche, bagnate da un’acqua turchese, come Paynes Bay, Kings Beach e Mullins Bay. Questa è la parte più tropicale e, proprio per questo, la più alterata dall’industria del turismo. Ville, hotel, resorts di gran lusso e cottage si alternano lungo le baie della costa, fortunatamente però senza deturpare il panorama, dato che una saggia politica ambientale impedisce che le costruzioni superino l’altezza delle palme da cocco. Su questo versante dell’isola si possono visitare gli Andromeda botanic gardens, che ospitano rarissime specie di piante e di animali. Suggestive sono anche le piantagioni di cotone, di canna da zucchero e di tabacco che caratterizzano il paesaggio di questo versante dell’isola.
Per gli amanti della tranquillità e della natura incontaminata è forse più consigliabile la costa orientale di Barbados, con villaggi di case colorate costruite direttamente sulla spiaggia, spazzata dalle alte onde dell’oceano.

TRA PESCATORI E SURFISTI
Bathsheba, un piccolo paesino di pescatori, e la sua spiaggia sono l’altra anima di Barbados: qui regna la natura più selvaggia con le onde alte, il vento forte, le falesie e le scogliere a picco sull’oceano, in netto contrasto con le calme acque turchesi caraibiche del versante opposto. La costa atlantica dell’isola è anche quella più cara agli abitanti di Barbados, che vengono qui per trascorrere il fine settimana su spiagge animate solo dalla presenza dei surfisti che, da tutto il mondo, si danno appuntamento su Crane beach o sulla mitica spiaggia di Bathsheba, conosciuta anche con il nome di soup bowl, per la schiuma vaporosa e bianca delle onde che agitano le acque della baia. La spiaggia è piena di ragazzi inguainati nelle mute e con le tavole sotto il braccio in attesa dell’onda giusta. Qui, secondo il campione mondiale di surf, Kelly Slater, si trovano le onde più belle, quelle più possenti, insieme a quelle delle Hawaii e delle coste californiane.

BRIDGETOWN
Capitale dell’isola e unico porto naturale è Bridgetown, città vivace e ricca di edifici moderni e coloniali, costellati da negozi di rum lungo la strada più famosa, Baxter’s road. L’eredità britannica dell’isola è evidente negli edifici in stile neogotico del Parlamento e nella grande cattedrale anglicana, ma molto suggestiva è anche l’atmosfera del porto e della zona di Bayville con le colorate case coloniali. I luoghi più interessanti nei dintorni di Bridgetown sono Careenage, una piccola baia lunga e stretta affollata di barche da turismo che portano nel centro della città, e Queen’s park, che ospita un enorme baobab sotto il quale è piacevole riposare. Gli appassionati di storia militare possono visitare il museo di Barbados, ricavato nell’ex prigione militare, che risale al XVII secolo ed era la base del Comando britannico delle Isole Sopravento e Sottovento: possiede fortificazioni, brigantini e cannoni.

HOLETOWN
Nonostante il suo aspetto moderno Holetown è la città più antica di Barbados, fondata tra il 1620 e il 1630: a St. James church, una struttura ottocentesca che conserva tracce del XVII secolo, si respira la storia della città. Non lontano sorge il Folkestone park, situato di fronte a una piccola spiaggia dove è possibile fare picnic, snorkeling (c’è una chiatta sommersa nelle vicinanze) quando l’oceano è calmo o surf quando le onde sono alte. Nel parco c’è anche un museo marittimo con mostre sulla pesca e sulla costruzione delle imbarcazioni.

ST. LAWRENCE
Lungo la costa sud-occidentale sorge St.Lawrence, a circa 15 chilometri a sud-est di Bridgetown, cittadina vivace poco sfruttata turisticamente, con bellissime spiagge – Dover beach è la migliore con sabbia bianca finissima – e la possibilità di alloggiarvi spendendo poco. Una passeggiata di pochi minuti lungo la spiaggia in direzione ovest conduce alle città di Worthing e Hastings, interessanti centri per l’artigianato locale e per le spiagge caraibiche.

EVENTI A BARBADOS
L’isola di Barbados, che ha dato i natali a celebri pop star come Rihanna, ospita numerosi eventi musicali e culturali nel corso dell’anno: mostre, concerti e appuntamenti artistici che raccontano la vita bajan, punto d’incontro fra la cultura africana, l’identità britannica e quella americana che convivono sull’isola. Dal 22 al 30 maggio si tiene il più popolare festival di musica sacra dei Caraibi, il Barbados Gospelfest (www.barbadosgospelfest.com), da 18 anni un appuntamento imperdibile per gli amanti dei canti gospel.
Dal 1993 il festival propone appuntamenti tradizionali nelle chiese anglicane dell’isola, in antiche dimore come la George Washington house o semplicemente nei parchi e nei giardini, come il Farley Hill National Park, con cori gospel e concerti dove i canti sacri si uniscono ai ritmi della musica jazz, pop e rock. Quest’anno sono attesi molti artisti e musicisti internazionali, che si esibiranno con i jamaicani Papa San e Kevin Downswell, il coro Shine the Light, il gruppo Praise With Steel, il jazzista americano Antonio Allen, la cantante Sista Michelle, il ‘reggista’ Norwill Simmonds e il barbadiano Shane Forrester. Partecipare al festival e ai suoi concerti è un modo divertente di scoprire la cultura bajan e la piacevole accoglienza delle Barbados.