Il volto dell’Ottocento, da Canova a Modigliani, fino al 27 febbraio 2011 a Padova

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Cento ritratti, cento storie, cento anni di straordinaria arte, da Canova a Modigliani. E’ quanto proporra’ la mostra ”Il volto dell’Ottocento”, aperta dal 2 ottobre al 27 febbraio 2011 a Palazzo Zabarella di Padova. La rassegna, proposta da Fondazione Bano e Fondazione Antonveneta, non e’ una parata di ”mezzibusti”: il tema del ritratto vi e’ analizzato nel senso piu’ esteso, dall’immagine del volto, alla figura intera, di gruppo, familiare e non, in situazioni ufficiali, mondane o intime. Canova e Modigliani, divisi per l’appunto da un secolo di storia, sono stati simbolicamente posti dai curatori ai vertici del percorso espositivo: il primo a testimoniare il grande classicismo, il secondo l’irrompere del nuovo. A dire quanto gli artisti dell’Ottocento abbiano, forse piu’ che in ogni altro, dovuto misurarsi con l’individuazione di modalita’ originali nell’arte del ritratto, basti un dato: l’entrata in scena di un mezzo nuovo, concorrenziale e stimolante, ossia la fotografia.

I ritratti dell’Ottocento
L’Ottocento fu un secolo particolare, di cambiamenti mai prima vissuti, cent’anni di sconvolgimenti che, nel bene o nel male, hanno stravolto la geografia del mondo. Anche per questo la mostra di Palazzo Zabarella ha il fascino di una grande ”epopea”, un potente e ammaliante racconto per immagini. Capace di trasmettere, come solo i grandi artisti sanno fare, storie, sentimenti, personalita’ utilizzando un particolare, uno sguardo, un volto. Ad essere ritratti non sono re e regine, generali o prelati ma uomini e donne della borghesia, a rimarcare come la storia sia fatta di tante, apparentemente piccole, storie. E’ il racconto di stati d’animo, di personalita’; di personaggi noti e sconosciuti, messi in posa o ripresi, da soli o in gruppi familiari, seduti su una panca di legno oppure parte di composizioni paesaggistiche.