Festiventu: a Calvi, in Corsica, si festeggia il vento con aquiloni e mongolfiere

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Festiventu, il festival del vento, in programma a Calvi dal 27 al 31 ottobre, è una delle manifestazioni più originali ed eclettiche della Corsica: per cinque giorni sopra la baia della città, nella regione della Balagne, volteggeranno aquiloni, mongolfiere, palloni colorati, note musicali, bandiere e strane creazioni eoliche, mentre animazioni teatrali, eventi sportivi e artistici si esibiranno in spiaggia e per le strade del centro. A decidere il programma della singolare manifestazione è il vento, protagonista assoluto con l’arte, lo sport, la musica, la scienza, la medicina, l’umorismo, l’ambiente, lo sviluppo sostenibile e il risparmio energetico.

Una celebrazione del Vento
Come ogni anno Calvi si trasforma nella capitale del vento, che da queste parti è implacabile, e viene invasa un po’ ovunque – dalla spiaggia alla Cittadella – da singolari costruzioni, da concerti, conferenze, invenzioni scientifiche, da animazioni per le strade di attori e clown, di acrobati e funamboli che richiamano sempre il tema del vento e del senso di libertà. Caratteristica fondamentale della manifestazione è la multidisciplinarità che dà luogo a scambi, progetti e a dibatti costruttivi.

Festiventu 2010
Il ‘Festiventu‘ è anche una splendida occasione per scoprire la baia di Calvi, la cittadina corsa che domina il mare da un promontorio roccioso alto 80 metri, ricca di storia e di tradizioni che racchiude nella Cittadella, i paesaggi e le selvagge coste della Corsica settentrionale. Risalgono al Settecento le testimonianze storiche più importanti di Calvi: nel 1794 la cittadina subì un estenuante assedio da parte della Marina inglese, agli ordini del generale Stuart, che terminò in una battaglia dura e cruenta, ma che oggi viene ricordata soprattutto per l’incidente che toccò all’ufficiale Horatio Nelson, futuro eroe di Trafalgar, che qui perse un occhio. Con la battaglia, però, Calvi perse ogni sogno d’indipendenza e gli inglesi, aiutati dal patriota e generale corso Pasquale Paoli, governarono l’isola per due anni fino all’arrivo dei francesi comandati da Napoleone, anch’egli d’origine corsa e anch’egli, come Paoli, considerato un traditore dell’isola. Già in passato Calvi era stata contesa da pisani e da genovesi, dagli Sforza di Milano e dagli aragonesi, dagli inglesi e dai turchi, che segnarono il suo destino, fatto di rivolte, ribellioni, liberazioni, assedi e conquiste.

Cosa vedere a Calvi
Oggi la città ospita la sede di un reggimento di paracadutisti della Legione straniera, a ricordo del suo passato di continui controlli militari e di quanto il mare e il vento abbiano segnato la sua storia. Per scoprire le sue tante testimonianze storiche è sufficiente camminare lungo le strette vie della Cittadella e visitare la cattedrale di San Giovanni Battista, risalente al XII secolo e custode di importanti opere d’arte, il palazzo dei Governatori, la casa di San Lorenzo Giubega, padrino di Napoleone, e la torre di Sant’Antonio, che offre una splendida vista sul porto e sulla baia sottostante. Sulle alture di Calvi, di fronte alla punta della Revellata, c’è una cappella – Notre Dame de la Serra – che merita una visita, anche solo per godersi il paesaggio bellissimo dell’intera baia a mezzaluna, orlata di palme e lambita da un’acqua chiarissima in ogni stagione dell’anno.